Nel cuore della Maremma Toscana, dove la viticoltura si intreccia da decenni con la custodia del paesaggio e la valorizzazione della biodiversità, si apre un acceso dibattito tra sostenibilità ambientale e salvaguardia territoriale. In un’epoca in cui le energie rinnovabili rappresentano una priorità globale, il progetto per la realizzazione di un impianto eolico da 42 megawatt in località “L’Abbandonato”, nel Comune di Arcidosso - come riportato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - con opere connesse e relative infrastrutture nei Comuni di Arcidosso, Civitella Paganico, Cinigiano, Campagnatico, Roccalbegna e Manciano, in Provincia di Grosseto, solleva forti perplessità tra gli attori locali. A prendere posizione, è anche il Consorzio dei Vini Montecucco, realtà che da 30 anni promuove un modello agricolo rispettoso dell’ambiente e fondato su un enoturismo di qualità, oggi minacciato da un intervento giudicato invasivo e incompatibile con l’identità rurale del territorio.
Il progetto, in particolare - spiega, in una nota, il Consorzio dei Vini Montecucco - prevede l’installazione di sette pale eoliche da 6 megawatt ciascuna, con opere connesse e infrastrutture che, secondo il Consorzio, rappresentano “una minaccia concreta all’integrità paesaggistica e all’equilibrio ecologico di un’area da sempre vocata all’agricoltura sostenibile e all’enoturismo, ma anche un’economia che da ormai 30 anni investe in un enoturismo di qualità volto a promuovere proprio l’originalità di questo volto selvaggio della Toscana”.
Il Consorzio, che conta 68 aziende socie e una produzione di oltre un milione di bottiglie su circa 800 ettari potenziali di vigneto, è sinonimo di biodiversità, buone pratiche agronomiche e rispetto per l’ambiente. Il presidente Giovan Battista Basile sottolinea come “impianti di questo calibro non siano compatibili e anzi arrechino danno ad un territorio naturalmente vocato alla coltivazione e alla tutela della biodiversità. Si tratta di una minaccia concreta all’equilibrio ecologico dei suoli e degli agroecosistemi, al mantenimento delle pratiche agricole tradizionali e biologiche, alla salvaguardia del paesaggio agrario e alla qualità della vita nelle comunità rurali. Per non parlare delle ricadute economiche su un territorio che ha conosciuto una crescente valorizzazione turistica basata sulla rete degli agriturismi e sulla ricchezza dei percorsi naturalistici”.
Pur ribadendo il pieno sostegno alla sostenibilità ambientale e alle energie alternative, il Consorzio chiede che ogni iniziativa sia sviluppata nel rispetto del territorio. A tal proposito, Basile spiega che “il 95% della produzione Doc e il 91,5% della Docg è certificata biologica e che è stato recentemente istituito il Distretto Biologico Montecucco. In questo progetto di sostenibilità rientrano sicuramente anche le energie rinnovabili, ma riteniamo che la strada da percorrere per impegnarci realmente nel sostegno dell’ecosistema e nella riduzione degli impatti non sia certamente quella della deturpazione del paesaggio, soprattutto quando quel paesaggio, attraverso l’enoturismo, rappresenta una fonte imprescindibile di sostenibilità economica e sociale, oltre che ambientale”, conclude Basile.
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