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IL CIBO DEL FUTURO

Il “Basque Culinary World Prize” festeggia 10 edizioni con tutti i vincitori del “Nobel della cucina”

Un evento speciale per dimostrare il potere della gastronomia nel promuovere la trasformazione sociale in diverse parti del mondo

Il “Basque Culinary World Prize”, uno dei premi più prestigiosi del mondo della cucina, considerato il “Nobel” della gastronomia ed assegnato dal Basque Culinary Center con il Governo Basco - nell’edizione 2025 a Leticia Landa, cuore pulsante di La Cocina, progetto che in 20 anni ha generato una rete di 100 imprese nella ristorazione, offrendo a persone provenienti da comunità emarginate gli strumenti per costruire il proprio futuro con oltre 40 ristoranti, caffetterie e bancarelle che sono nati nella Baia di San Francisco grazie al programma, con un tasso di successo del 70% a 10 anni dalla laurea - ha festeggiato, oggi, l’edizione n. 10, riunendo per la prima volta al Basque Cuilinary Centre di San Sebastian (dove ha da poco aperto le porte di “GOe”, l’hub globale per gastronomia, innovazione e sostenibilità) i vincitori delle passate edizioni del riconoscimento (la prima fu nel 2016, ndr) con una cerimonia di gala ed una conferenza nella quale ognuno ha condiviso la propria esperienza e i risultati ottenuti grazie al premio.
Leticia Landa ha aperto entrambi gli eventi parlando delle imprese gastronomiche e della mobilità economica con cui collabora con La Cocina Project, mentre Maria Fernanda Di Giacobbe, la prima a ricevere questo premio nel 2016, e che guida Cacao de Origen in Venezuela, ha parlato del percorso verso l’origine del cacao e del suo progetto sul cacao criollo come fonte di identità, cultura e ricchezza economica, con il quale ha articolato una rete di educazione, imprenditorialità e sviluppo nelle comunità produttrici: “il Bcwp ha reso visibile il nostro lavoro e ci ha dato un supporto fantastico per creare più scuole. Oggi insegniamo nelle Americhe, in India, Giappone, Europa e Usa - ha detto - è stato un biglietto da visita che continua ad aprirci nuovi orizzonti gastronomici, permettendoci di ampliare la nostra rete di conoscenze su cacao e cioccolato”.
Fatmata Binta, vincitrice 2022 e riconosciuta per la sua promozione della cucina nomade Fulani in Ghana tramite Dine on a Mat, ed Ebru Baybara, premiata nel 2023, e che guida dalla Turchia progetti di agricoltura rigenerativa e inclusione sociale con From Soil to Plate, hanno raccontato, invece, come la gastronomia possa dare potere alle donne che vivono nelle aree rurali di tutto il mondo. Anthony Myint vinse nel 2019 per l’iniziativa Zero Foodprint che mirava a ridurre l’impronta di carbonio del settore della ristorazione, e oggi è diventato un leader globale nella gastronomia rigenerativa: “il riconoscimento e le risorse finanziarie erano assolutamente fondamentali per questo lavoro, e non sarebbe stato possibile senza i fondi del premio (100.000 euro, ndr). Siamo passati dal concentrarci sulla modifica delle abitudini alimentari a trasformare direttamente l’agricoltura - ha detto - dalla ricerca della purezza alla mobilitazione di un progresso veramente trasformativo”.
Andrés Torres, vincitore 2024, fondatore di Global Humanitaria e proprietario di Casa Nova, ha parlato di come la gastronomia possa influenzare la sicurezza alimentare e l’istruzione dei bambini; Leonor Espinosa, vincitrice nel 2017 per aver promosso l’innovazione sociale nei Caraibi colombiani attraverso Funelo, una Ong dedicata a generare benessere sociale nelle comunità etniche rurali, ha presentato, invece, Ciclobioma Restaurar, un menù degustazione di otto portate che collega l’alta cucina agli ecosistemi colombiani, utilizzando ingredienti nativi e conoscenze ancestrali.
Fondato nel 2016 il Basque Culinary World Prize è un riconoscimento globale unico, assegnato dal Governo Basco e dal Centro Culinario Basco, che riconosce gli chef le cui iniziative trasformative riguardano innovazione, tecnologia, istruzione, ambiente, salute, industria alimentare e sviluppo sociale ed economico: l’obiettivo è mettere in luce come la gastronomia possa essere una forza di trasformazione, riconoscendo uomini e donne imprenditoriali impegnati nell’eccellenza, innovativi, creativi, tenaci e, soprattutto, coinvolti nelle loro comunità. In dieci anni ci sono state più di 1.250 nomine e circa 850 selezionati, provenienti da 42 Paesi, oltre 50 finalisti e menzioni speciali con i vincitori provenienti da paesi tra cui Venezuela, Colombia, Australia, Stati Uniti, Spagna, Sierra Leone e Turchia.

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