A Cinecittà va in scena il Mercato dei Vignaioli Indipendenti della Fivi (Roma, 19-20 maggio)

Dalle stelle del cinema a quelle del vino, ma che brillano di una luce “indipendente”, al Teatro 10 di Cinecittà va in scena il Mercato dei Vini dei Vignaioli della Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Roma, 19-20 maggio), i cui “attori” sono tutti quei produttori che, dal Nord al Sud del Belpaese, seguono direttamente ogni passaggio della filiera produttiva, dalla vigna alla bottiglia. All’edizione n. 2 nell’insolita location cinematografica, a suggellare l’incontro tra le arti e l’artigianalità made in Italy, al Mercato dei Vignaioli della Fivi è possibile scoprire alcuni tra i migliori vini artigianali italiani, raccontati in prima persona dai loro produttori, ascoltandone le storie e assaggiandoli assieme, in un grande banco d’assaggio con tutte le tipologie di vini da tutte le Regioni d’Italia, e acquistarli direttamente. Immancabile il food, per accompagnare i vini dei Vignaioli Indipendenti, tra salumi, formaggi, dolci e tante prelibatezze prodotte artigianalmente in tutta Italia.
“Ciò che rende forte la nostra associazione - sottolinea Luigi De Sanctis, vignaiolo in Frascati della Fivi - è la consapevolezza di ogni singolo vignaiolo di essere testimone, interprete e custode del territorio in cui vive e in cui lavora, in tutti i suoi aspetti. Anche nei luoghi, nei costumi e nelle tradizioni che lo contraddistinguono. E questa consapevolezza emerge chiaramente in ogni suo vino”. Attualmente i Vignaioli Indipendenti in Italia sono poco più di 1.100, da tutte le Regioni, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, ed una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 80 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico-biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 39% secondo la viticoltura convenzionale.