AL VIA IL PROGETTO “ORIGINE”: 5 MILIONI DI EURO PER PROMUOVERE ALL’ESTERO I VITIGNI AUTOCTONI ITALIANI

Consolidare il primato del vino italiano negli Usa aprendo il mercato su nuovi stati: Texas, Florida, Arizona; rivitalizzare il mercato europeo stanco e annoiato dall’omologazione dei vitigni internazionali; rafforzare la presenza in Giappone già rapito dall’Italian style nel food e nella moda, senza dimenticare Cina e Russia che nei prossimi anni si apriranno a nuovi consumi: questi gli obiettivi dell’ambizioso progetto “Origine”, lanciato oggi a Verona dai tre organizzatori: Ice, Vinitaly ed Enoteca d’Italia.<BR>
“Un progetto realizzato anche in risposta - ha sottolineato Ugo Calzoni, direttore Generale dell’ICE - al preoccupante indirizzo che proviene da Bruxelles, che intende separare il nome di un vino dal suo territorio immaginando Brunelli e Chianti prodotti in Australia o in Sudafrica”. Il programma, cofinanziato dalle regioni e in collaborazione con i produttori, si articolerà nel biennio 2004-2005 sui principali mercati: Europa, Nord America, Estremo Oriente e Russia, declinando le potenzialità della produzione con la ricettività dei singoli interlocutori esteri. Comunicazione, promozione e business sono gli assi del progetto che prevede l’organizzazione di incontri in 36 città del mondo.<BR>
La comunicazione si svilupperà sfruttando le sinergie di cultura, territorio e turismo, mentre il business si articolerà attraverso iniziative dirette a buyer, catene distributive, ristorazione e catene alberghiere, sommelier. Amsterdam, Berlino, Boston, Chicago, Londra e Copenaghen, ma anche Helsinky, Hong Kong, Miami, Montreal e Mosca, New York e Tokio sono solo alcune delle tappe del progetto, che saranno sede degli incontri.<BR>
“Origine” si avvarrà di un comitato scientifico di alto profilo che fornirà le linee guida essenziali per lo sviluppo del programma: il comitato annovera le professionalità di indiscusso valore come Attilio Scienza, Ezio Rivella, Giuseppe Martelli, Corrado Barberis, Tommaso Zanoletti.