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ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA LA "GUERRA DEL TOCAI"

Il Tar del Lazio ha investito la Corte di Giustizia dell'Unione Europea sulla questione di legittimità del decreto del Ministero delle Politiche Agricole con il quale è stata fissata una deroga, limitata temporalmente al 31 marzo 2007, per l'utilizzo del nome Tocai friulano, recependo in tal modo un accordo tra l'Unione Europea e l'Ungheria a tutela del vino ungherese Tokay.

Con sentenza n.6717/2003 il Tar (che aveva affrontato il ricorso presentato dal Friuli Venezia Giulia il 9 giugno) ha acconsentito alla richiesta della Regione Friuli Venezia Giulia che aveva lamentato "l'ingiustizia sostanziale di tale limitazione" e l'aveva motivata con diverse osservazioni critiche tra le quali "la discriminazione operata nei confronti dei produttori italiani non coperti da alcuna forma di indennizzo, la diversità dei due prodotti omonimi essendo quello ungherese un vino dolce, la non previsione della possibilità di superare l'omonimia con l'aggiunta del nome della regione o del vitigno". Tutte questioni recepite, anche se i giudici della Corte di Giustizia hanno specificato che il decreto ministeriale impugnato "si è limitato semplicemente a recepire una disposizione contenuta in un regolamento comunitario, derivante da un accordo tra l'Unione Europea e la Repubblica di Ungheria".

L'intera questione non può quindi che essere rimessa a un giudice sovrannazionale, che deciderà se il Tocai friulano, almeno nella denominazione attualmente conosciuta, potrà sopravvivere alla data di scadenza della deroga. Questo pronunciamento favorevole era stato accolto con soddisfazione da tutti i vignaioli friulani.

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