Mentre l’Europa è reduce da un’estate particolarmente siccitosa e da uno dei mesi di ottobre più caldi della storia, le notizie che arrivano dall’altro emisfero sono di segno opposto, ma altrettanto significative sugli effetti dei cambiamenti climatici in atto: in Argentina i viticoltori di Mendoza, la più importante regione vitivinicola del Paese, hanno dichiarato lo stato di emergenza dopo che un’ondata di freddo anomalo, detto “gelo nero”, ha colpito i vigneti. Le valutazioni sono ancora in corso, ma si parla di oltre 10.000 ettari coltivati a vite che sono stati danneggiati dalle gelate.
Nelle giornate del 30 e 31 ottobre le temperature sono scese fino a -4 gradi: la Valle de Uco, Altamira, Cuyo e le regioni orientali e meridionali di Mendoza - dove le viti stavano già fiorendo - sono state tutte colpite dall’ondata di freddo, come anche vigneti in Patagonia e Salta. Secondo alcuni si tratta della peggiore ondata di gelo che il Paese abbia mai dovuto affrontare negli ultimi 30 anni. Una situazione simile è accaduta in tempi recenti anche in Italia: nel 2021, dopo un inverno dalle temperature più alte della media, le gelate tardive primaverili hanno creato ingenti danni al settore agricolo, inclusi i vigneti.
Secondo le prime stime i danni in Argentina riguardano tra il 50% e il 75% dei vigneti di Mendoza, ma in alcuni casi i produttori temono di aver perso l’intera produzione. L’Associazione Argentina delle Cooperative vinicole ha annunciato che almeno la metà dei vigneti gestiti dalle cooperative a Mendoza è stata danneggiata dal gelo.
Alcuni produttori hanno provato a combattere il freddo accendendo fuochi nei vigneti per tre notti di seguito, ma per la conta dei danni occorrerà aspettare qualche settimana. L’emergenza gelo arriva dopo che i produttori di Mendoza sono stati alle prese con una grave siccità, il che significa che era disponibile meno acqua per irrigare i vigneti, uno dei metodi utilizzati dai produttori per ridurre l’impatto del gelo.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024