Un vulcano di energia, di pensieri, di entusiasmo, di ottimismo, di altruismo. E ancora: di voglia di fare e di sperimentare, di ricercare e di innovare. Brava, Arianna Occhipinti, bravissima: innanzitutto nel credere appieno a un territorio che in effetti è meraviglioso, per il vino. Bisognava accorgersene e crederci, però, mentre altri per molto tempo ci hanno dormito su. Epicentro di tutto è Vittoria con il suo Frappato, d’accordo, ma non è solo questo: c’è un terroir sviscerato da Arianna come forse nessuno mai prima, suddividendolo anche in senso pratico fra mappature, stratificazioni diverse, composizione dei suoli. Tutto a ridosso della Strada Principale 68, come da etichetta, fatti salvi anche alcuni appezzamenti compresi in quel di Chiaramonte Gulfi. A sentir parlare di cru differenti di Frappato, in altri momenti qualcuno avrebbe sbarrato gli occhi, sorridendo fra serio e faceto. Invece no, qui si fa sul serio facendo le pulci a tutte le contrade che interessano la nostra eroina. Che fra l’altro continua a migliorare anche ogni cornice inerente il vigneto: dalla cantina all’ospitalità, fino agli spazi per le molteplici degustazioni guidate. Questo bianco, come tutti i suoi vini ottenuto senza ausilio chimico, da lieviti indigeni e alcuna filtrazione, dopo quindici giorni di macerazione si rivela sapido, minerale, fresco, nitido e serbevole. Scendendo giù in un attimo.
(Fabio Turchetti)
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