La storia di quella che può considerarsi come una delle cantine più famose del Bel Paese ha inizio nel 1978, quando la famiglia italo-americana Mariani dette vita a Montalcino ad un progetto su larga scala (un anno dopo acquistava anche la casa vinicola piemontese Bruzzone). Un approccio innovativo per quei tempi, che non solo realizzò in Italia una delle aziende viticole più moderne, ma contribuì in modo non secondario al successo del Brunello. Oggi la tenuta si estende per ben 2.830 ettari complessivi, coltivati per circa un terzo a vigneto (850 ettari, da cui si originano 10.500.000 bottiglie) e per il resto occupati da oliveti e altre coltivazioni, per esempio la prugna e i cereali, che ne fanno un’impresa agricola a tutto tondo. Nella cantina di Sant’Angelo Scalo, che è diventata anche distributore di etichette importanti, si producono pure etichette di altre denominazioni toscane (l’azienda possiede 40 ettari di vigneto a Castellina in Chianti, nel Chianti Classico, 5 ettari a Bolgheri). Il Cost’è, oggetto del nostro assaggio, rappresenta una declinazione possibile offerta da questa ampia articolazione aziendale, essendo un rosé ottenuto dal Sangiovese di Montalcino e dal Vermentino della costa. La versione 2019, dal colore rosa pallido, possiede profumi di piccoli frutti rossi, tocchi agrumati e cenni di salvia. In bocca, è vino soprattutto fragrante, dinamico e rinfrancante.
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