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CORONAVIRUS E ECONOMIA

Bollini anti Covid-19 sull’agroalimentare: aspettando l’Oms il Belpaese reagisce alla beffa

Nel dl del Governo una multa da 15.000 a 60.000 euro per chi recede dagli accordi commerciali chiedendo certificazioni inesistenti
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Il made in Italy sotto attacco

Come se non bastasse la minaccia alla salute pubblica, la chiusura delle scuole, il clima di sospensione ed incertezza che avvolge ormai tutta l’Italia, il coronavirus porta con sé anche la beffa di importatori, buyer e commercianti di diversi Paesi che portano avanti richieste assurde ed irricevibili, come documentazioni che accompagnino i prodotti dell’agroalimentare che certifichino l’assenza di Covid-19, che - a quanto ne sa la comunità scientifica internazionale - si trasmette solo da uomo a uomo. Aspettando che nel merito si pronunci l’Oms - Organizzazione Mondiale della Sanità, tirata in ballo sia del Ministro degli Esteri Luigi di Maio che dalla Ministra delle Politiche Agricole, che hanno chiesto all’Oms di dire ufficialmente che si tratta di richieste assurde, il Governo ha fatto un primo passo. Nel decreto legge n. 9 del 2 marzo, riguardo le misure urgenti di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da coronavirus (COVID-19), nell’articolo 33 si specificano i dettagli relativi alle misure per il settore agricolo. In particolare al comma 4 si spiega come “costituisce pratica commerciale sleale vietata nelle relazioni tra acquirenti e fornitori (...) la subordinazione di acquisto di prodotti agroalimentari a certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19 né indicate in accordi di fornitura per la consegna dei prodotti su base regolare antecedenti agli accordi stessi”. E Per chi non rispetta le regole sono previste anche pesanti sanzioni che variano da 15.000 a 60.000 euro. Un primo passo, aspettando che le istituzioni internazionali ripristino il buonsenso anche nel mondo del commercio, che nelle prossime settimane godrà dell’iniezione di 716 milioni di euro per promuovere e rilanciare l’immagine del made in Italy nel mondo, compreso ovviamente il wine & food.

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