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SETTORE LATTIERO-CASEARIO

Cade il segreto di Stato sulla provenienza estera del latte, usato poi nei prodotti made in Italy

Coldiretti: “pronunciamento storico, si potrà conoscere chi acquista all’estero e da dove. Ma la norma, andrebbe esteso a tutto l’agroalimentare”
LATTE MADE IN ITALY, SETTORE LATTIERO-CASEARIO, Non Solo Vino
Con la caduta del segreto di Stato, si potrà conoscere chi acquista latte dall’estero e da dove

Il Consiglio di Stato, ieri, ha pubblicato un pronunciamento che la Coldiretti definisce “storico”: cade il segreto di Stato sulla provenienza del latte e dei prodotti lattiero-caseari, e sarà possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero. In effetti si tratta di una misura esclusiva, e da tante associazioni del settore più che attesa, per prima proprio la Coldiretti. In questo modo, si potrà mettere fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani, ma anche consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti.

Ma partiamo dall’inizio. Finora una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati sulle importazioni, senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, in una situazione in cui, secondo la Coldiretti, contiene materie prime straniere circa un terzo, pari al 33% della produzione totale dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole. Una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi, sottolinea la Coldiretti, di inganni a danno di prodotti simbolo del made in Italy, ma ha anche aumentato i rischi di frodi con le notizie di reato nel settore agroalimentare che hanno fatto registrare un balzo del 59%, secondo i dati di un’analisi Coldiretti sui risultati operativi degli oltre 54.000 controlli effettuati dal Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf) nel 2018. La Coldiretti, nella questione è sempre stata in prima fila: e dopo che il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso presentato proprio da Coldiretti contro l’opposizione del Ministero della Salute alla richiesta di accesso civico dei dati riguardanti l’importazione di latte prodotti lattiero-caseari tra paesi Ue ed extra Ue, il Consiglio di Stato ha reso giustizia chiarendo che la Coldiretti è legittimata a proporre la domanda di accesso e di acquisire i dati per promuovere un controllo diffuso sull’operato degli enti pubblici, per assicurare ai cittadini una partecipazione consapevole alle decisioni pubbliche e, infine, per garantire una completa trasparenza. Così adesso sarà finalmente possibile per motivate ragioni chiedere al Ministero della Salute da dove viene il latte impiegato in yogurt, latticini o formaggi di una determinata marca. E questo, per la Coldiretti, deve essere solo l’inizio: il principio deve valere anche per la provenienza anche della frutta in succhi e marmellate o della carne impiegata nei salumi.

“Un obiettivo storico - ha affermato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - che siamo stati costretti a raggiungere con l’intervento della Magistratura a causa dell’assenza colpevole per molti anni della Politica, che reagisce solo di fronte agli attacchi. Ora il Ministro della Salute Giulia Grillo deve definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di questi dati”.

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