Il Brunello di Montalcino 2018 di Campogiovanni profuma di piccoli frutti rossi, rosa, grafite, macchia mediterranea e tocchi affumicati. In bocca, il sorso è continuo e ben profilato, con l’articolazione tannica e l’acidità a rincorrersi fino ad un finale intenso e dai tocchi balsamici. Campogiovanni è l’azienda che fa capo a San Felice. Nel 1982, quando la fama internazionale del Brunello doveva ancora esplodere, quella che era una realtà già affermata della denominazione del Chianti Classico, acquisì la tenuta, sul versante sud-ovest della denominazione. Attualmente è composta da 20 ettari di vigneti, di cui 14 destinati alla produzione di Brunello di Montalcino. La storia di San Felice, di proprietà del Gruppo Allianz, inizia negli anni ’70 del secolo scorso e si svolge soprattutto sotto la “bandiera” del Gallo Nero, dove la cantina di Castelnuovo Berardenga ha compiuto passi molto significativi, caratterizzati da un lungo programma di valorizzazione del Sangiovese, che ha fatto scuola per anni, affiancato da una ricerca sui vitigni di antica coltivazione con le Università di Firenze e Pisa. Più recente, invece, l’altro “fronte” enoico aperto da questa realtà, sempre in un territorio di riferimento della Toscana: nel 2016 è arrivato lo “sbarco” a Bolgheri (con la Tenuta Bell’Aja, consolidata dall’acquisto dell’azienda Batzella, piccola realtà storica, sempre dello scenario bolgherese).
(are)
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