La Calabria, pur a metà delle regioni italiane come dimensione e dotata di una popolazione di quasi due milioni di anime, non è un fattore significativo nella produzione del vino. L'agricoltura è una voce importante in qualsiasi descrizione di questa parte della penisola, ma si tratta principalmente di agrumi e olio di oliva. I dati statistici sono impietosi: gli ettari vitati sono soltanto 11.500 e gli ettolitri di vino un magro 140.000. Poca roba rispetto alla Toscana o al Piemonte, che eclissano le poche viti calabresi. Ma c’è un'isola felice in questo quadro e si chiama Cirò: quasi 500 ettari di vigneto piantati in buona parte a Gaglioppo, che qui fortunatamente, con quattro mila ettari coltivati nella regione, fa indubbiamente da padrone. Con espressioni spesso di buona livello e alle volte molto intriganti. Con più di 200 ettari di viti Caparra & Siciliani ha la possibilità di offrire al mondo materia di ottima qualità e fra le proposte più vincenti in questo momento c’è il Mastrogiurato, vino IGT ma solo perché c’è l’aggiunta di Greco Nero, altra varietà di grande complessità (la Calabria è fonte di materia genetica di notevole significato). Bel frutto, speziato giusto, rotondo e continuo, questo è un vino che può contribuire al risorgere della regione. Tredici mila bottiglie, non si tratta di una produzione minuscola, ce n’è sia per i curiosi che per i convinti, buon segno.
(Daniel Thomases)
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