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DAL “NETCOMM FORUM INDUSTRIES”

Con la pandemia è boom dell’e-commerce: in Europa vale 757 miliardi (+10%)

Omnicanalità e sostenibilità spingono la crescita in Italia nei settori chiave, come il wine & food. Bene anche prodotti di largo consumo
CIBO, ECOMMERCE, vino, Non Solo Vino
Boom dell’e-commerce: in Europa vale 757 miliardi (+10%). Cresce il wine & food

Nonostante prima della pandemia il 70% dei rivenditori e grossisti non fosse organizzato per le vendite online, l’emergenza sanitaria ha fatto esplodere il commercio online: nel 2020 l’e-commerce europeo è cresciuto fino a 757 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto ai 690 miliardi del 2019. A dirlo è il Rapporto Europeo sull’e-commerce 2021, presentato nel “Netcomm Forum Industries”, evento organizzato da Netcomm (Consorzio del Commercio Digitale Italiano) per approfondire e confrontarsi sui trend dell’e-commerce e della trasformazione digitale sui settori chiave dell’economia italiana, tra cui il Food & Grocery, dove le nuove tecnologie stanno generando un’evoluzione senza precedenti.
“I comportamenti, le preferenze e il mindset che i consumatori hanno adottato durante la pandemia hanno generato cambiamenti che sono destinati a radicarsi e permanere - sottolinea Roberto Liscia, presidente Netcomm Forum Industries - se pensiamo che, nel solo 2020, ben 2 persone su 5 hanno incrementato la frequenza degli acquisti online, si comprende come l’anno appena trascorso abbia messo in luce l’importanza della trasformazione digitale, che ha stimolato produttori, retailer e l’intero settore del commercio al dettaglio ad aprire nuovi canali di vendita online per adottare nuove soluzioni di commercio omnicanale, ma ha anche aiutato le Pmi ad accedere a nuovi mercati, tanto che più del 20% dei consumatori europei ha comprato nel 2020 in un Paese diverso dal proprio Paese di residenza”.
Ed il boom dell’e-commerce continua anche nel 2021: la spesa online di prodotti di largo consumo in Italia è cresciuta del +37,5% nel 2021, dopo un 2020 in cui la spesa online degli italiani in questa categoria aveva raggiunto i 2,9 miliardi di euro (+84% rispetto al 2019). Lo rivelano gli ultimi dati presentati dall’Osservatorio Digital Fmcg di Netcomm in collaborazione con NielsenIQ, sempre in occasione di Netcomm Forum Industries.
Un fenomeno che coinvolge in maniera importante anche il vino, perchè se le vendite enoiche digitali delle catene della gdo più Amazon nel 2020 sono cresciute del +151%, secondo i dati di Nomisma Wine Monitor la crescita è ancora più forte nel 2021, con un trend del +310% nei primi sei mesi dell’anno. Tra le tipologie di beni più venduti online in Italia, secondo l’Osservatorio Digital Fmcg di Netcomm, spicca il segmento dei prodotti premium, che trova nel canale online un’importanza e un peso decisamente più elevato rispetto al mondo offline. Se nel canale fisico i prodotti con un indice di prezzo maggiore di 150 (ovvero i prodotti con un prezzo medio superiore almeno del 50% rispetto al prezzo medio di categoria) hanno una quota a valore del 23% sul totale, nel mondo e-commerce questa quota arriva addirittura al 34%, diventando così la fascia di prezzo preponderante online.
Tra i prodotti di punta del segmento premium, scelti dagli italiani nei loro acquisti online, spiccano i prodotti biologici, free-from e 100% italiani, che proprio grazie al digitale riescono meglio a far emergere i propri elementi distintivi. Questi prodotti, infatti, registrano una quota molto più alta online rispetto a quella offline, come nel caso più eclatante del biologico che quasi raddoppia la propria quota a valore (3,6% offline vs 6,7% online).
Guardando più nel dettaglio al mondo della marca, gli ultimi dati dell’Osservatorio Digital Fmcg raccontano che i piccoli brand stanno beneficiando maggiormente dello sviluppo dell’e-commerce, incrementando la loro quota di circa 10 punti, passando da un 20% offline ad un 30% online. Inoltre, analizzando le vendite On e Off dei player della Distribuzione Moderna, si evidenzia come i retailer stiano investendo molto sulla propria marca anche nel mondo digitale, tanto che la quota delle private label passa da un 20,6% nell’offline a un 24,5% nell’online.
Veloce, sostenibile e senza frizioni: sono tre gli elementi che stanno caratterizzando lo sviluppo delle filiere agroalimentari. Dalle nuove start-up votate alla vendita di prodotti deperibili, all’avvento di iniziative totalmente dedicate al fresco fino ad arrivare alle iniziative dirette dei brand con l’apertura di propri canali direct-to-consumer e alle nuove logiche a piattaforma per dare accesso digitale ai piccoli agricoltori e produttori locali. Il digitale investe in tutte le modalità di relazione tra player creando nuove forme di servizio e nuove modalità di interazione BTB e BTC. Nello sviluppo del Fmcc online, poi, la logistica sarà l’elemento al centro della competizione e delle riflessioni strategiche, con le sue ripercussioni da un lato sul servizio offerto al consumatore finale e dall’altro sulla gestione delle operation e sulla loro sostenibilità (ambientale ed economica) da parte delle imprese. Una partita ancora aperta sulla quale si stanno sperimentando modalità e modelli di servizio e dove le tecnologie rappresentano l’elemento di equilibrio tra i desideri dei consumatori e la capacità gestionale delle imprese.

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