Semplificare il funzionamento complessivo delle dogane nell’Unione Europea e adattarle all’evoluzione del panorama del commercio internazionale. È uno dei prossimi obiettivi della Commissione Europea, da realizzarsi anche e soprattutto attraverso la creazione dell’Euca (Autorità doganale dell’Ue), la nuova istituzione che fungerà da motore del nuovo sistema, come previsto nel pacchetto di proposte legislative sulla riforma doganale dell’Ue. Occorre, però, trovare una sede per renderla operativa a tutti gli effetti ed è notizia di questi giorni l’approvazione in Consiglio dei Ministri della proposta di candidatura dell’Italia, nello specifico Roma, per ospitare gli uffici e il centro direttivo della futura Authority doganale Ue.
“Un’occasione storica per un cambiamento profondo nella gestione dei controlli sui prodotti alimentari che entrano nell’Unione Europea”, ha commentato entusiasta Coldiretti, che sul tema negli anni si è spesa molto anche con manifestazioni ai confini e ai porti, e che hanno coinvolto decine di migliaia di agricoltori. Secondo le stime dell’associazione degli imprenditori agricoli, infatti, di tutti i prodotti alimentari che entrano in Europa, solo il 3% subisce controlli per testarne la salubrità, oltre alla semplice analisi documentale: “un sistema che lascia ai singoli Stati membri il compito di decidere le verifiche creando spesso condizioni di discrezionalità, contro i principi di reciprocità delle regole e di tutela della sicurezza alimentare dei consumatori. Una situazione inaccettabile che danneggia gravemente un’agricoltura, come quella italiana, che vanta record in fatto di qualità e distintività. Le stesse aziende agricole nazionali che vengono sottoposte ogni anno a una miriade di verifiche devono subire la beffa di veder arrivare sui mercati prodotti coltivati con pesticidi e antibiotici vietati da anni nella Ue”.
Coldiretti spiega anche che i prodotti alimentari e le bevande importati nello Stivale da Paesi extra-Ue presentano un rischio di contaminazione chimica nove volte superiore rispetto ai prodotti made in Italy: per questo, “la scelta di assegnare all’Italia la sede dell’Authority rappresenterebbe la soluzione più coerente, considerando anche la leadership del Paese in tema di sicurezza alimentare”.
Soddisfazione anche per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ringrazia la Premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano per la scelta di candidare l’Italia ad ospitare la sede Euca, con un pensiero rivolto anche alle Forze dell’ordine e delle Dogane, “che quotidianamente si impegnano per garantire non solo la nostra sicurezza interna ma anche l’efficacia dei controlli doganali”, ha detto aggiungendo che “insieme all’approvazione ormai prossima del decreto in materia di protezione dell’agroalimentare italiana i nostri standard di sicurezza nell’agroalimentare saranno ancora migliori”.
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