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L’“ONU” DEL VINO

“Cooperazione e scienza per il futuro del vino”. La rotta tracciata al “Congresso Oiv” n. 46

Da oggi al 20 giugno, per la prima volta, in Moldavia. Il dg John Barker: “nessuna singola regione o Paese può avere tutte le risposte”
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Il Congresso Oiv di scena in Moldavia, da oggi al 20 giugno

“Cooperazione e scienza sono al centro delle attività dell’Oiv da oltre un secolo. Oggi, più che mai, dobbiamo continuare a essere guidati da queste due stelle gemelle. Cooperazione, perché nessuna singola regione o Paese può avere tutte le risposte. Scienza, perché è lì che troveremo le risposte”. Queste le parole di John Barker, dg Oiv, in apertura del Congresso Mondiale della Vigna e del Vino n. 46 dell’International Organisation of Vine and Wine, che si è aperto, per la prima volta, oggi (fino al 20 giugno), a Chișinău, in Moldavia, la nazione che vanta un primato speciale, ovvero il maggior numero di ettari di vigneto pro-capite e che sta vivendo un momento florido con la rinascita delle varietà di uva autoctone come Feteasca Albă, Feteasca Neagră, Rara Neagră, Viorica e Floricica, a dimostrazione dell’interesse crescente per il mondo enoico.
A livello generale, se è vero che il settore affronta sfide difficili come i cambiamenti climatici, l’evoluzione dei modelli di consumo e le pressioni economiche, questo periodo storico invita anche a guardare avanti, puntando sul cambiamento. Non a caso il Congresso Mondiale della Vigna e del Vino pone l’accento sull’innovazione tecnica, sulla connessione con i consumatori e la società e sulla responsabilità ambientale come leve chiave per il successo. Sotto il tema “Dare forma al futuro della vite e del vino: abbracciare la resilienza, elevare il valore, promuovere l’innovazione”, il congresso accoglie esperti, ricercatori, viticoltori, enologi, produttori e politici provenienti dai 51 Paesi membri dell’Oiv (realtà che ha iniziato il suo secondo secolo di storia e che abbraccia 51 Stati, il 90% della superficie vitata mondiale, l’88% della produzione di vino e il 75% dei consumi) e da altre nazioni coinvolte nella ricerca e nello sviluppo del settore vitivinicolo.
Il congresso è anche l’occasione, per l’Oiv, di ritoccare i suoi ultimi dati globali sulla produzione di vino e uva per il 2024, già presentati ad aprile, e sostanzialmente confermati. Dati che mostrano il forte impatto del cambiamento climatico nella riduzione della produzione mondiale di vino pari a 226 milioni di ettolitri (-4,8% sul 2023), mentre fattori economici e sociali si sono combinati per ridurre il consumo globale che si attesta a 214 milioni di ettolitri (-3,3% sul 2023). Nonostante le incertezze nell’ambiente commerciale globale, le esportazioni di vino rimangono stabili sia in termini di volume, ovvero 99,8 milioni di ettolitri (-0,1% sul 2023) che di valore, 35,9 miliardi di euro (-0,3% sul 2023). Il settore dell’uva da tavola continua a crescere (33 milioni di tonnellate, +4,2% sul 2023 con un export pari a 9,9 miliardi di euro) sia nella produzione che nel consumo, spinto dalla crescita del mercato cinese (70% della produzione è in Asia) e dall’innovazione di prodotto.
Il congresso è organizzato dal Ministero dell’Agricoltura della Moldavia e dall’Ufficio Nazionale per la Vigna e il Vino (Onvv), in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino di cui la Moldavia è membro dal 1993. Un Paese, la Moldavia, con una superficie vitata totale di quasi i 110.000 ettari e che rientra tra i primi 20 produttori di vino a livello globale e che è il n. 14 tra gli esportatori. Nel 2024 la Moldavia ha esportato 144 milioni di litri di vino, per un valore di oltre 234 milioni di dollari Usa: i vini moldavi sono spediti in 73 Paesi, la metà dell’export è destinato ai mercati europei.

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