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I DATI ISTAT

Crolla il valore aggiunto in Italia (-11,1%). Tengono solo alimentare (+2%) e farmaci (+3,5%)

Agricoltura a -6%, ristorazione a -16%. Coldiretti: “l’agroalimentare made in Italy resiste grazie all’export, che ha superato i 46,1 miliardi di euro

In Italia, sotto i colpi della Pandemia, il valore aggiunto è diminuito del -11,1% nell’industria in senso stretto, del -8,1% nei servizi, del -6,3% nelle costruzioni e del -6% nell’agricoltura. Le cadute più marcate si sono registrate in alcuni comparti dei servizi, come commercio, trasporti, alberghi e ristorazione (-16%). Gli alimentari e il farmaceutico sono stati gli unici settori a registrare incrementi di valore aggiunto (+2% e +3,5% rispettivamente). È il quadro che emerge dal “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi edizione 2021”. “Tra i settori produttivi simbolo del made in Italy, nel 2020, a salvarsi è solo l’agroalimentare, trainato dal record storico delle esportazioni che superano i 46,1 miliardi di euro, ai massimi di sempre”, ribadisce la Coldiretti. Mentre la crisi globale ha colpito l’export di manifattura (-12,6%), tessile, abbigliamento e pelli (-19,5%) e automotive (-11,6%), il comparto alimentare segna un +1,7% rispetto al 2018 diventando così la prima ricchezza del Paese.

La crescita della domanda di cibi e bevande all’estero, spiega la Coldiretti, è trainata dalla Germania (+6,6%), primo partner dell’Italia seguito dagli Usa (+5,4%) nonostante i dazi che hanno colpito i prodotti più significativi e che sono stati superati dalla nuova amministrazione Biden.

“L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia - afferma il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - nell’agroalimentare è possibile creare un milione di nuovi posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni con una decisa svolta dell’agricoltura verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale”.

Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese. “Dobbiamo ripartire dai nostri punti di forza per dimezzare la dipendenza alimentare dall’estero - continua Prandini - l’allarme globale provocato dal Covid con i prezzi dei prodotti alimentari di base a livelli record ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero in un momento di grandi tensioni internazionali”.

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