
Il dossier della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Immateriale dell’Umanità sarà discusso dall’Unesco a dicembre in India, ma già il 10 novembre verrà reso pubblico l’esito della valutazione dell’organo tecnico che potrà essere favorevole, contrario o di rinvio, e che “non riguarderà solo la cucina italiana in sé - ha detto nel dare, ieri, l’annuncio Pier Luigi Petrillo, professore in Luiss e Unitelma Sapienza, autore del dossier di candidatura - ma anche l’idea di fondo sottesa al dossier: e, cioè, che il cibo possa essere considerato l’identità culturale di un popolo”. Perché la nostra cucina “è il rito unico di sedersi attorno a un tavolo, di cucinare con amore, di prendersi cura dei familiari e degli amici, utilizzando materie prime di territorio che sono un’espressione unica al mondo, e che grazie al riconoscimento Unesco saranno più protette dalle contraffazioni e dall’Italian Sounding”, ha sottolineato Massimo Bottura, lo chef italiano più famoso al mondo (che abbiamo intervistato), che, proprio ieri, nello storico Teatro dei Rozzi a Siena, ha ricevuto il Premio Speciale nei 25 anni della Fondazione Qualivita, insieme ai Consorzi italiani, per “il suo straordinario contributo alla diffusione ed al successo della cucina italiana e delle produzioni agroalimentari Dop e Igp nel mondo. Eccellenze grazie alle quali, sempre ieri, il Belpaese nel 2024, anno complicato dal punto di vista dei consumi e per lo scenario geopolitico internazionale, ha registrato il record di sempre nell’export agroalimentare con 69,1 miliardi di euro, “dimostrando come il sistema Italia ha potenzialità enormi. Dobbiamo essere orgogliosi della fortuna che abbiamo avuto di nascere in questa terra, ma anche consapevoli di quanto vale tutelare il made in Italy, che per noi significa fatto in Italia e per il resto del mondo significa bello, buono e di qualità”, ha detto il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha partecipato all’evento (commentando i dati Istat analizzati da WineNews, relativamente anche al vino, al top in valore nelle esportazioni con 8,1 miliardi di euro).
In un talk dedicato alla candidatura della cucina italiana all’Unesco, lo chef Bottura e il Ministro Lollobrigida hanno evidenziato il ruolo chiave delle produzioni certificate nella diffusione della cultura gastronomica italiana nel mondo. Un tema centrale nel percorso della candidatura Unesco, promossa dal Ministero, che culminerà con la votazione finale a dicembre 2025 in India. “La cucina italiana - ha detto il Ministro Lollobrigida - è a buon punto nel cammino verso il riconoscimento Unesco, pronta ad essere valorizzata per la sua storia, per la capacità dei grandi interpreti come Massimo Bottura di innovare e mantenere con grande attenzione dei punti di riferimento, tra cui il principale è la qualità simboleggiata dalle produzioni nazionali Dop e Igp”, aggiungendo, a WineNews, che “la cucina italiana rappresenta nel mondo la nostra storia, le nostre contaminazioni, la capacità imprenditoriale e di innovare, mantenendo la qualità come punto di riferimento. Lo dimostrano le persone che la scelgono e il numero importante di ristoranti italiani che ci sono nel mondo, o che emulano la nostra cucina. L’idea di candidarla è nata perché sono riconosciute dall’Unesco la cucina francese, giapponese, coreana e messicana, e la nostra mancava e mancava la convivialità che rappresenta al di là dei singoli prodotti, che invece devono essere protetti anche a livello internazionale nel legame che hanno con i territori”. Quanto dobbiamo essere spaventati dai dazi? “Abbastanza, ma non terrorizzati perché i prodotti di qualità continueranno ad essere scelti da chi lo fa non sulla base del prezzo basso, ma del prezzo giusto, che si è disposti a pagare un po’ di più. Paradossalmente sui prodotti premium i dazi rischiano di portare un fattore inflattivo nelle nazioni che li impongono e non deflattivo come ci si aspetta, perché non sono prodotti imitabili e se vuoi comprare Parmigiano Reggiano devi comprare Parmigiano Reggiano e non il “parmesan”, e se fai crescere il prezzo del Parmigiano evidentemente perde valore la possibilità di acquistarlo. Quando pensiamo alle politiche tarriffarie - dice il Ministro - dobbiamo parlare sempre di un rapporto con altre nazioni in un quadro multilaterale o bilaterale su cui possiamo influire se non altro per il 50%. Ciò su cui possiamo influire da soli come Unione Europea è, invece, evitare la demonizzazione delle nostre produzioni che fa un danno sull’economia ben superiore a qualsiasi sistema tariffario, e mi riferisco al vino ma anche alle etichette con il nutriscore. Perché, l’etichetta migliore del pianeta sarebbe: mangia come un italiano e vivrai come un italiano”.
“I nostri contadini, allevatori ed artigiani, fanno della nostra cucina qualcosa di veramente speciale - ha ribadito Massimo Bottura, chef tre stelle Michelin, patron dell’Osteria Francescana di Modena, e con tanti progetti, tra alta cucina, accoglienza, sociale e promozione del made in Italy nel mondo - quando sei legato ad un territorio, soprattutto nel nostro mestiere, è importante essere legato a chi ci permette di trasmettere emozioni. E per noi le emozioni sono un tocco di Parmigiano Reggiano extra vecchio, un Aceto Balsamico di Modena 50 anni, un Cotechino Modena cotto sotto la cenere”, aggiungendo, a WineNews, “che io sono modenese e quindi penso al parmesanito, al parmesan e a tutte queste contraffazioni verso le quali la lotta sarà molto più importante quando saremo protetti dall’Unesco: sarà un passo enorme in avanti per non trovarci dei balsamici bianchi di Slovenia”. Il ruolo del cibo e del vino italiano è anche di evitare che i territori si spopolino e si perda la socialità, diventando solo turistici. “Assolutamente sì - ci ha detto Bottura - Casa Maria Luigia è un’azienda agricola che è rinata attraverso l’ospitalità, ma la parte di azienda agricola non l’abbiamo persa. I nostri giardinieri sono anche i nostri contadini che lavorano la terra, che ci producono il grano, il farro, il mais, le erbe aromatiche, i pomodori, le piante da frutte e tutte le nostre materie prime, ma anche la vigna di Trebbiano di Spagna che è stata preservata e ripiantata per produrre il nostro Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Ecco, io penso che questo sia un esempio perfetto di ciò che deve essere il futuro dell’Italia: la campagna va rivalutata come le vigne, perché ci sono tanti giovani che hanno voglia di qualità e di diversità, e vanno protetti ed è questo che secondo me è anche il futuro della nostra enogastronomia. Per e con mio figlio Charlie che ha una sindrome genetica, con il Tortellante abbiamo creato un’associazione per le categorie più marginalizzate della società, cioè i giovani con sindrome genetica e le nonne abbandonate nei loro appartamenti. Mia figlia, invece, ha deciso di lasciare l’azienda per la quale lavorava, ritornare a Modena e venire a lavorare con noi. E queste sono cose meravigliose”.
“Massimo Bottura ha reso la cucina italiana un’eccellenza contemporanea, trasformandola in uno dei simboli del made in Italy nel mondo e affidando un ruolo da protagonisti ai prodotti Dop e Igp”, ha sottolineato la Fondazione Qualività, consegnando il “Premio Speciale Qualivita - Anniversario n. 25” allo chef “per la sua straordinaria capacità di incarnare la cucina italiana nel mondo, coniugando creatività, tradizione e valorizzazione dei prodotti Dop e Igp - come si legge nella motivazione - attraverso un costante dialogo con i Consorzi e le istituzioni ha contribuito a diffondere la conoscenza dell’enogastronomia italiana, elevandola a simbolo del patrimonio culturale del nostro Paese. Il suo impegno nella formazione di giovani chef e studenti si distingue per l’attenzione alle tecniche e alla conoscenza approfondita delle materie prime, affiancandosi a iniziative sociali di grande impatto, come la creazione di Food for Soul, un progetto che ha dato vita a programmi di inclusione e lotta allo spreco alimentare, trasformando la cucina in un potente strumento di solidarietà e cambiamento sociale”. Un premio che rientra nelle celebrazioni della Fondazione Qualivita e anticipa il Premio Nazionale Qualivita: a giugno 2025, su segnalazione dei Consorzi, saranno assegnati importanti riconoscimenti a personalità ed enti che hanno dato un contributo decisivo alla crescita della Dop Economy in Europa, in Italia e nelle realtà locali.
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