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RISTORAZIONE

Dehors, semplificazioni prorogate fino alla metà del 2023. Ma ora si punta a soluzioni strutturali

La richiesta Fipe/Confcommercio: “si cerchi un compromesso che scongiuri gli abusi e riqualifichi nel migliore dei modi le nostre città”
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Dehors, proroga fino a giugno delle semplificazioni normative (ph: Lily Banse Unsplash)

Come spesso accade in Italia, misure che vengono giustamente prese in momenti emergenziali, una volta che se ne sono provati i benefici, si vorrebbero far diventare strutturali. Così è per le semplificazioni introdotte in tempo di Pandemia per i dehors dei ristoranti, tra pratiche semplificate, suolo pubblico gratuito e così via. E ora che alcune di queste semplificazioni sono state prorogate per i primi 6 mesi 2023, giù il settore del commercio guarda al futuro.
“L’approvazione in Commissione Bilancio dell’emendamento presentato, fra gli altri dagli onorevoli Caramanna e Zucconi per la proroga di sei mesi delle semplificazioni per l’ottenimento delle concessioni per l’allestimento degli spazi esterni, è un’ottima notizia - spiega Roberto Calugi, dg Fipe-Confcommercio - per i titolari di bar e ristoranti ma anche un’occasione utile per ripensare le nostre città. Questo periodo di tempo potrà essere utilizzato dalle amministrazioni locali per favorire soluzioni strutturali che tengano insieme il diritto delle imprese a lavorare, quello dei cittadini a beneficiare di spazi urbani di qualità e quella dei residenti a vivere in aree ordinate e fruibili”.

Il dg Fipe-Confcommercio aggiunge poi che “è inutile nascondersi perchè avere la possibilità di consumare un pasto o un drink negli spazi all’aperto, specie in una stagione che vede una circolazione forte di virus, è una garanzia sia per i consumatori che per gli operatori di un settore che non si è ancora del tutto ripreso dalla pandemia. Allo stesso tempo però è una risposta a quel 70% di italiani che, secondo una ricerca Fipe/Confcommercio, apprezza i dehors e ne vorrebbe il mantenimento anche quando il Covid sarà solo un ricordo. Ciò che ci preme, tuttavia, è che d’ora in avanti si lavori per cercare una soluzione di compromesso che scongiuri gli abusi e riqualifichi nel migliore dei modi le nostre città”.

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