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E il naufragar m’e’ dolce in questo mare (di riviste) … si moltiplicano in edicola le testate sul vino, e la domanda sorge spontanea: chi le legge ?
di Bernardo Lapini

Immaginate di essere una nuova rivista di vino, l’ultima arrivata in edicola. Il vostro problema principale è farvi notare in mezzo ad un panorama affollato di testate dedicate al bere, che, come funghi, sono spuntate negli ultimi anni. Come fate ad attirare l’attenzione dei lettori? Per esempio, “sparando a zero” su un mostro sacro dell’enologia, la lesa maestà è un buon modo per far parlare di sé. Questa la strategia di “Bere”, nuovo mensile del gruppo editoriale che già pubblica “Il Mio Vino”. Nel primo numero ha denunciato, in prima pagina, il “mito” Sassicaia, insiste sulla caduta degli Dei e all’interno intervista produttori famosi.
“Bere” è sola una delle ultime testate sul vino uscite nel giro di pochi anni: Vini di Bargionale, Euposia, Terre del Vino, Cucina & Vini, Il Mio Vino, La Madia, Bibenda … . Poi ci sono le testate storiche - Civiltà del Bere, Ex Vinis di Veronelli, Gambero Rosso o quelle di Slow Food - senza dimenticare quelle che dedicano ampi spazi al vino, come La Cucina Italiana, Le Vie del Gusto, Viaggi e Sapori.
La domanda che allora sorge spontanea è: ma chi le legge tutte queste riviste di vino? Sfogliandole si possono fare alcune considerazioni: a parte il fatto che nessuna di queste trasmette grandi novità o innovativi elementi di comunicazione, ci si chiede se esistano abbastanza lettori per sostenerle, e soprattutto un mercato pubblicitario abbastanza forte da poter permettere a tutte di sopravvivere.
Se è vero che, negli ultimi anni, sono cresciuti gli investimenti di comunicazione sul vino (grazie al boom di interesse da parte dal pubblico), è anche vero che la torta non è così grande da permettere a tutte queste riviste di stare in piedi con la pubblicità. E una rivista si regge solo grazie a due elementi: lettori e pubblicità. Quindi, per chi si è buttato sul treno all’ultimo minuto, per sfruttare il fattore moda, i problemi arriveranno presto. Per il momento, nella jungla dell’edicola, tutte lottano per accaparrarsi un posto al sole, a suon di scoop, classifiche rimpastate ....
Ai lettori, e solo a loro, spetta l’ardua sentenza su quali riviste troveremo ancora tra due o tre anni sugli scaffali …

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