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Europa, il clima altera la vendemmia … Delpeuch, presidente francese Civb, mette in guardia i produttori: “non eccedere con quantità” … Vendemmia in Spagna … Anche i produttori sudafricani sperano nella crescita dei consumi interni
di Michèle Shah

- E’ tempo di vendemmia in un’Europa in preda agli “umori” climatici alterati. Il Sud della Francia ha subito violenti nubifragi che si sono manifestati all’inizio di settembre tra Numes e Montpellier. La gravità della situazione ha fatto scattare la “Vigilance Rouge”, un segnale emesso dalla Meteo France solo in occasione di situazioni climatiche gravi. A Montpellier è stato riportato 15cm di piogge e nei vigneti di Clos Centeilles a Minervois hanno registrato 18cm abbondanti. Le uve bianche sono quasi tutte in cantina, ma si stava iniziando a vendemmiare le uve rosse, specialmente nella parte est della regione. Ora, per via delle piogge, la vendemmia è slittata di una settimana finché il terreno non si prosciuga. A Bordeaux, e in particolare nel Pomerol, Chateau Petrus e Chateau Trotanoy hanno già iniziato a vendemmiare ben due settimane in anticipo alla media stagionale del 15/20 settembre. Petrus e Trotanoy sono le prime due aziende ad aver iniziato la vendemmia sulla “Rive droite”, e, secondo il proprietario, Christian Moueix, la qualità delle uve è “impeccabile”, con la perfetta maturazione del merlot. Secondo i “vignerons” bordolesi la vendemmia del 2005 potrebbe essere ancora meglio della grande annata del 1998.

- Mentre la maggior parte dei produttori di Bordeaux si preparano alla vendemmia, Christian Delpeuch, presidente del Civb, ha messo in guardia i produttori avvisandoli di non eccedere con le quantità, ma di tenersi ai limiti di 55 ettolitri per ettaro per il Bordeaux generico. Nel primo semestre 2005, a Bordeaux, si è registrata un calo del 17,9% nelle esportazioni di vino bordolese. Secondo Delpeuch, è assolutamente necessario limitare le quantità per mantenere i prezzi di mercato, già vacillanti.

- In Spagna, invece, si sono registrate gravi siccità ed i dati che emergono dal Ministero dell’Agricoltura prevedono un calo in volume del 14% per la vendemmia del 2005. Si parla di una vendemmia che non supererà i 40 milioni di ettolitri, il che significa il 13,8% in meno sul 2004. Era da anni che i produttori non riscontrarono un’annata così siccitosa. Nelle zone di Catatonia, Extremadura e Castilla-La Mancha si estima un calo del 40% in volume, mentre nel Rioja i produttori rassicurano che la siccità non ha causato tanti danni quanto in altre zone di produzione.

- Le notizie che provengono dal Canada sono altrettanto pessimiste per la vendemmia del 2005, dove si pensa di registrare un calo del 50% in volume. Le due grosse compagnie Andrés e Vincor International prevedono già perdite in valore pari a CAN$100m US$81.9m).

- In Sudafrica, il Soweto Wine Festival, annualmente sponsorizzato dal South Afrcan Wine Industry Trust, ha messo in degustazione ben 500 vini provenienti da circa 86 produttori locali. Tra i vini in mostra alcuni prodotti da sudafricani, africani e non-europei, tra cui l’azienda Ses’Fikile e Lindiwe. Il Sudafrica rimane al nono posto nella classifica della produzione mondiale in volume, ma al 33esimo posto della classifica dei consumi interni. I produttori sperano che questo trend inizi a cambiare, specialmente ora con l’incremento della media borghesia africana. I distributori stanno già lanciando campagne di marketing e distribuzione orientati verso il “middle-class” africano e verso i pub di Soweto conosciuti localmente come shebeens.

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