Che il mondo del vino stia soffrendo, guardando alla voce dei “consumi”, non è più una novità. I motivi sono più di uno, dal calo del potere di acquisto alle scelte dei giovani che si stanno orientando verso altri prodotti, aspetti, anche questi, noti da tempo. Un problema che si trova ad affrontare anche la Francia, la principale potenza enoica internazionale. E, nonostante le scelte commerciali, spesso manifestate con prezzi “aggressivi”, tanto che i produttori non hanno mancato di far sentire la propria voce, il calo si avverte anche nel fondamentale canale della grande distribuzione. Secondo quanto pubblicato da FranceAgriMer, le vendite dei vini fermi nella grande distribuzione - il periodo di riferimento è dal 6 gennaio al 14 settembre 2025 - hanno registrato il -3% in volume sullo stesso periodo 2024 (-8% in rapporto alla media triennale) e -3% in valore, a causa del rallentamento dell’inflazione (-4% sulla media dei 3 anni).
I vini rossi sono quelli che soffrono di più, un trend che dura ormai da tempo (-13,3% in volume e -8,8% in valore sulla media triennale); meglio, seppur in negativo, fanno i vini rosati (-6,4% in volume e -3,7% in valore sugli ultimi 3 anni) e, soprattutto, i vini bianchi che, rispetto a 3 anni fa, sono a +3,7% in valore e stabili in volume. Le vendite di vino Igp, di tutte le tipologie, segnano -3% in volume e -2% in valore, ma il vino bianco è in territorio positivo.
Sempre nello stesso periodo, 6 gennaio - 14 settembre 2025, nella grande distribuzione le vendite di spumanti hanno riguardato 103 milioni di bottiglie per un giro d’affari di 830 milioni di euro, stabile nei volumi, ma a -1% in valore sullo stesso periodo 2024. All’insegna della stabilità, è anche il prezzo medio a bottiglia a 7,87 euro. Il “re” delle bollicine, lo Champagne, rispetto allo scorso anno segna -3% tanto in volume che in valore, ma, nella media triennale, il calo è del -19,9% in volume e -11,6% in valore, pur continuando a rappresentare il 40% delle vendite in valore, ma solo il 12% in volume. Piuttosto sono in crescita le bollicine straniere, trainate dal Prosecco che si afferma, in volume, con un +14% sullo stesso periodo 2024 e un +24% nella media triennale.
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