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RISTORAZIONE

Gli italiani al ristorante, attenti ad allergeni e desiderano sperimentare: così l'indagine Doxa

Per l'indagine Doxa per Groupon gli italiani al ristorante sono attenti ad ingredienti di qualità, amano i locali attenti ad allergeni e intolleranze
RISTORANTE, Non Solo Vino
Le abitudini degli italiani al ristorante

Italiani, popolo difficile a tavola: “come lo fa mia nonna è più buono” è la frase che, quando si parla di cibo, si immagina pronunci la maggior parte degli italiani dopo essere stati al ristorante. Ma non è assolutamente vero: gli italiani sono un popolo che ama mangiare fuori molto più che a casa, e proprio al ristorante ama sperimentare cucine nuove e “strane”. A dirlo un’indagine Doxa per conto di Groupon (leader globale nel commercio locale di offerte di prodotti e servizi) che indaga sulle abitudini nella ristorazione degli italiani, dalla scelta del ristorante a quella del cibo, dalle motivazioni che stanno dietro alla scelta di un certo locale e della compagnia. Ne emergono dati interessanti, che forse sfatano alcuni miti che ci sono intorno agli italiani a tavola. Secondo l’indagine, infatti, in media, in Italia si esce a pranzo e/o cena 6 volte al mese, un trend in crescita che vede solo un 16% dichiarare di farlo una sola volta al mese. In generale, anche se i connazionali non possono rinunciare al buon cibo, ci sono anche particolari sensazioni e valori che associano all’uscire a mangiare. Più di 1 italiano su 2 dichiara infatti che l’esperienza di mangiare fuori è un momento di benessere personale, dove stare bene con se stessi e staccare la spina. Segue al secondo posto l’uscire a mangiare come momento di socialità e relazione (30%) per godere della compagnia degli amici. Terzo posto per il menù (26%), perché il mangiare fuori è un momento di sperimentazione dove dare libero sfogo alla propria curiosità assaggiando piatti e sapori innovativi.
Tra i fattori cruciali nella scelta di un ristorante c’è sicuramente il menù e gli ingredienti dei piatti. Sicuramente c’è una maggiore attenzione per la qualità delle materie prime, ma allo stesso tempo c’è la necessità di stare attenti ad allergeni e intolleranze alimentari. La top 3 stilata da Doxa conferma l’attenzione verso la scelta di prodotti di qualità: al primo posto l’uso di alimenti stagionali/freschi (48%), seguito dall’uso di alimenti a km zero al secondo (39%) e l’uso di alimenti biologici/Dop al terzo (31%). Si classifica quarta l’attenzione a menù che sanno rispondere alle necessità di clienti con intolleranze e allergie (21%), comprensivi tra gli altri di piatti per celiaci o alimenti senza lattosio, un fattore questo che diventa ancora più importante per le nuove generazioni, nella fascia 18-34 anni cioè i cosiddetti Millennials.
Ciò che però davvero stupisce di questa indagine è l’interesse sempre crescente per la sperimentazione in cucina degli italiani. In tutto il mondo la cucina italiana è amata e anche copiata, e gli abitanti dello Stivale sono considerati i più tradizionali: e invece, 6 italiani su 10 si dichiarano a favore della sperimentazione, anche quando si tratta di rivisitare le ricette classiche della cucina italiana. E quando si decide di andare fuori a mangiare, il 65% considera importante che il ristorante o lo chef propongano piatti diversi, innovativi, fino ad essere un po’ strani, una percentuale questa che cresce tra le donne. Solo il 3% degli italiani afferma di non essere per nulla incuriosito da piatti innovativi: amano la tradizione e non hanno intenzione di cambiare. C’è da dire quindi che gli italiani sono molto esigenti quando si tratta di ristoranti, fino a diventare un vero incubo per i ristoratori. Sì perché, sempre secondo l’indagine Doxa, 9 italiani su 10 confessano infatti di avere delle vere e proprie manie quando vanno al ristorante. Al primo posto della classifica nessuna sorpresa: i locali rumorosi innervosiscono il 58% degli italiani; segue il tavolo vicino alla toilette (47%), poi la scomodità: quasi il 40% degli italiani dichiara di non sopportare il mangiare seduto su uno sgabellone. Al quarto posto si posiziona il non volere mai un tavolo vicino alla porta (35%) per evitare il freddo e le correnti, seguito dall’imbarazzo di mangiare da soli al ristorante (30%).
Manie e fissazioni a parte, se si pensa a quanto le abitudini alimentari e in fatto di ristorazione siano cambiate solo negli ultimi anni, ci si può solo immaginare cosa ci riserva il futuro. Doxa lo ha chiesto direttamente agli intervistati che prevedono, in generale, la diffusione di ristoranti sempre più “smartizzati”, dove sarà possibile prenotare dal cellulare anche la posizione del tavolo (44%), pagare il conto via mobile (35%) e sedersi a tavoli “smart-touch” per visualizzare il menu e inviare l’ordine direttamente in cucina (32%).

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