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MERCATI INTERNAZIONALI

Guerra dei dazi Usa-Ue, Confagricoltura chiede l’avvio di un confronto “concreto e rapido”

Il 10% dell’export agroalimentare italiano finisce Oltreoceano. “Da un nuovo scontro commerciale il settore tricolore non avrebbe che da perdere”
AGROALIMENTARE ITALIANO, Confagricoltura, DAZI, UE, USA, Non Solo Vino
Il presidente Usa Donald Trump

Il 10% delle esportazioni totali di prodotti dell’agroalimentare made in Italy finiscono Oltreoceano, negli Stati Uniti: per questo una nuova guerra dei dazi tra Usa ed Europa fa tremare tutto il settore, per prima Confagricoltura. Solo qualche giorno fa, Donald Trump era pronto ad una nuova ondata di dazi contro l’Europa in risposta agli aiuti della Ue ad Airbus, la rivale di Boeing. E le nuove misure sembrava potessero colpire anche vino e formaggi, oltre che settori della meccanica come elicotteri e motociclette. Nel corso dei giorni, la tensione è rimasta, anche se i toni si sono calmati, e ciò che Confagricoltura sottolinea è come sia invece necessario riportare i riflettori sulla questione, perché il settore agroalimentare italiano ha tutto l’interesse ad evitare un nuovo scontro commerciale. Da sole, sottolinea Confagricoltura, le esportazioni di vini ammontano a 1,5 miliardi di euro, seguiti a ruota da pasta, formaggi e olio d’oliva. Per questo, l’Unione Europea vorrebbe i prodotti agricoli fuori dal negoziato bilaterale, mentre per gli Usa la discussione deve anche riguardare i dazi e le barriere non tariffarie che, dal punto di vista dell’amministrazione di Washington, ostacolano le esportazioni americane di settore sul mercato dell’Unione.

“Le difficoltà non mancano - ha riconosciuto Massimiliano Giansanti, a capo dell’organizzazione degli agricoltori italiani - vista la diversità delle posizioni di partenza, ma una situazione di stallo farebbe solo salire le tensioni. Il dialogo deve essere concretamente avviato, anche per tentare di riaprire la strada verso un accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip), che per l’agroalimentare italiano potrebbe dare risultati sensibilmente superiori a quelli maturati con il Ceta (Accordo di libero scambio Ue-Canada)”.

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