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I film scoprono il vino … Un panel di degustatori accusato di essere “wine snobs” … La prima Michelin fuori dall’Europa sbarca a New York … Due grandi perdite nel mondo del vino: Hans Selbach e Tibor Gàl
di Michèle Shah

Opinioni
Una scena di Sideways

- Dopo l’uscita del film “Mondovino”, che ha fatto un po’ di scalpore nel mondo del vino, il film “Sideways” viene premiato a Los Angeles con l’Oscar per la migliore sceneggiatura. Sideways era stato nominato per ben cinque Oscar, e anche se i suoi fans volevano di più, oltre ad un “Oscar” il film si è anche conquistato ben sei “Independent Spirit Awards”, conosciuti come “art-house Oscar” e presentati la sera prima dell’Oscar. Il film non è piaciuto a tutti, in particolare al pubblico femminile in Usa che ha trovato il film “una storia di due perdenti, stupidi e grossolani falliti. Uomini senza scrupoli, vigliacchi e bugiardi a cui manca anche il senso dell’umorismo”. Detto questo, il film ha avuto un enorme successo secondo il market analysis della AcNielsen. Le vendite del Pinot Noir, in particolare nei wine-bars della California, negli ultimi tre mesi, sono cresciute del 16%. Nel film, l’attore principale, Miles (Paul Giamatti) non nasconde il suo disdegno per il Merlot, (e anche per il Cabernet Franc). Il Merlot - una volta un “top-seller” negli USA - oggi non è più così trendy, e secondo il quotidiano San Francisco Chronicle, il Merlot oggi è proprio “uncool”.

- La rivista inglese del settore trade “Which?” ha riportato che, in un tasting di Chardonnay e Merlot di 11 importanti brands come Lindemans, Rosemount, Hardys, Penfolds, Blossom Hill, Stowells, Jacob's Creek, Banrock Station, Kumala, Gallo and Piat d’Or, si è verificato che i vini venissero giudicati soltanto “passabili”, con un punteggio al massimo di 13 punti su 20. Il commento generale è che i vini mancano di carattere, freschezza ed equilibrio. Secondo John McLaren, direttore del California Wine Institute United Kingdom: “il panel dei degustatori non ha saputo trovare l’essenza del vino” e li ha accusati di essere dei “wine snobs”. “Il panel cercava profondità e complessità nei vini, ma queste caratteristiche non sono quelle che interessano ai consumatori, composti da persone che non si fanno abbindolare dalle critiche sul vino ma che lo comprano perchè evidentemente amano lo stile di quel vino”, spiega McLaren.

- La prima guida “Michelin” fuori dall’Europa sarà quella di New York, che farà il suo debutto a novembre 2006. Questa nuova iniziativa della rinomata guida rossa Michelin include 500 ristoranti e 50 alberghi, al prezzo di 15,95 dollari (12 euro).

- Due grandi perdite nel mondo del vino sono la morte del tedesco Hans Selbach, deceduto a 76 anni, e quello di Tibor Gál, morto in un incidente stradale in Sud Africa a 46 anni.

Selbach, produttore di Mosel Riesling in Germania, discende da generazioni di produttori di Riesling fin dal 1661. Nel 1961, Selbach entrò nella ditta di famiglia di “négociant”, la J&H Selbach Weinkelleri, che oggi produce 1,5 milioni di bottiglie. Nel 1964 Selback acquistò 2 ettari di vigneto ed ebbe inizio la cantina Weingut Selbach-Oster in Zeltingen, che, nel 1993, passò al figlio Johannes. Fu lui ad ingrandirla fino a raggiungere 16 ettari ed una produzione di 120.000 bottiglie. Selbach è sempre stato considerato un produttore conservativo ma lungimirante del famoso territorio del Mosel-Saar-Ruwer.

Tibor Gàl, di origine ungherese, è stato uno dei più rispettati produttori e consulenti di vino nel campo nazionale ed internazionale. Nel 1983, dopo aver studiato agricoltura all’Università in Ungheria, Gàl iniziò la sua carriera lavorando per Egervin a Eger, prima di spostarsi nel 1985 alla Cooperativa di Nagyréde. Fu nel 1989, lavorando come direttore tecnico, che incontrò Lodovico Antinori, il quale gli diede la possibilità di lavorare alla Tenuta dell’Ornellaia a Bolgheri. Da aiuto cantiniere progredì rapidamente, facendo un salto di qualità in breve tempo, per essere nominato winemaker principale. Nel 1993, con la moglie e quattro figli, decise di ritornare nella sua patria a Eger, sempre mantenendo la consulenza con l’Ornellaia, ed aprì la sua cantina e produzione Gia, assieme a soci come il marchese Incisa della Rocchetta (Sassicaia). Sempre in movimento, nel 2004, divenne socio della cantina Capaia in Sud Africa. Nel 1998 fu nominato produttore dell’anno dalla Hungarian Wine Academy e, nel 2001, gli fu consegnato il titolo d’onore Knight’s Cross of the Republic of Hungary. Gàl fu particolarmente fiero dell’Ornellaia ‘98, votato miglior vino dell’anno nel 2001 da “Wine Spectator”. Uomo di grandi passioni ed entusiasmi, Tibor Gál sarà ricordato con grande affetto e rispetto nel mondo del vino.

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