In un mondo che procede sempre più verso l’urbanizzazione e con le attuali difficoltà economiche per aprire o ampliare un’attività, il binomio giovani e agricoltura sta venendo meno ma è da rinsaldare, pena l’impoverimento del sistema di impresa, dei terreni, ed il futuro dei prodotti eccellenti del territorio italiano e non solo. I progetti ci sono, i finanziamenti pure - molti soldi arrivano dall’Unione Europea - ma da soli non bastano: occorre fare cultura e creare un movimento che renda la coltivazione del suolo uno spazio di speranza in cui credere e in cui i giovani possano inserirsi anche per assimilare nuove idee e spunti. Va in questa direzione, per esempio, il bilancio di “Più Impresa”, la misura promossa dal portale Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che va a finanziare i progetti di sviluppo di giovani o donne che subentrano nella conduzione di un’azienda agricola esistente o che intendono ampliare la propria impresa: dal 5 al 30 settembre (date di inizio e fine della possibilità di partecipazione) sono state registrate domande per un valore di 170 milioni di euro in investimenti da realizzare, a fronte di uno stanziamento di 60 milioni. Il 56% delle richieste riguardano progetti di imprenditoria giovanile, mentre il restante 44% è per iniziative femminili: Veneto, Piemonte e Trentino-Alto Adige sono le Regioni maggiormente rappresentate, seguite da Sicilia, Puglia e Toscana e poi le altre. Ma il supporto di Ismea al settore agricolo, con un occhio di riguardo sulle generazioni più giovani, non si limita a “Più Impresa”. Il 30 ottobre prenderà il via anche “Generazione Terra”, che andrà a finanziare il 100% del prezzo di acquisto di terreni da parte di quei soggetti di età inferiore ai 41 anni che intendono ampliare la superficie della propria azienda agricola oppure all’avvio di una nuova impresa attraverso l’acquisto di un terreno. Il valore massimo del finanziamento proposto ammonta a 1,5 milioni di euro per una misura che complessivamente ha previsto lo stanziamento di 80 milioni di euro: 35 milioni a beneficio dei Giovani Imprenditori Agricoli e Giovani Startupper con esperienza per operazioni fondiarie nel Centro-nord, altri 35 milioni per i medesimi ma con esperienze localizzate nel Sud-Isole e, infine, 10 milioni di euro per i Giovani Startupper senza esperienza. Uscendo dal ramo imprenditoriale-manageriale, anche il Servizio Civile Agricolo appena introdotto dal Governo, non senza polemiche e discussioni, secondo i promotori, rappresenta un’occasione per avvicinare i giovani all’agricoltura. Oltre al valore sociale dell’iniziativa, è prevista l’attuazione di attività orientate alla conoscenza, promozione e tutela dei prodotti agricoli e alimentari made in Italy, fino a quelle dedicate divulgazione dei corretti stili di vita alimentari, anche a prevenzione e contrasto dei disturbi dell’alimentazione e dello spreco alimentare o allo scopo di valorizzare l’economia circolare. “Un’opportunità unica per avvicinare i giovani a un settore strategico come l’agricoltura, promuovendo al contempo la sostenibilità e l’innovazione”, ha commentato in fase di presentazione del progetto il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Prevista, in una sua prima fase di sperimentazione, la partecipazione di 1.000 giovani operatori volontari tra i 18 ed i 28 anni ed un investimento iniziale di 7 milioni di euro.
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