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USA VS UE

Il Governo Usa pubblica la lista definitiva delle merci Ue sottoposte a dazi

Dal 18 ottobre scattano le nuove tariffe, ma Trump può decidere di cambiare periodicamente la black list e la percentuale
Non Solo Vino
Trump minaccia nuovi dazi per le importazioni in Usa, tra le vittime possibili anche il vino

Sul Federal Register del Governo americano è stata pubblicata la black list definitiva dei prodotti europei che, a partire dalla mezzanotte e un minuto del 18 ottobre, saranno colpiti dai dazi voluti dall'Amministrazione Trump, per un valore di 7,5 miliardi di dollari. Come ricorda la Coldiretti, nel provvedimento dell’Ustr pubblicato sul Federal Register (vol. 84 n. 196), si specifica che i dazi saranno applicati a tutti i beni immessi sul mercato americano a partire dalle ore 00.01 (“eastern time”) del 18 ottobre prossimo, e non saranno pertanto considerate escluse le merci già spedite o in transito entro tale termine. Ma la querelle è tutt'altro che chiusa, perché Trump, è bene ricordarlo, ha minacciato di avvalersi della cosiddetta regola del “carosello” (“carousel retaliation”), che le consentirebbe di modificare periodicamente la lista dei dazi e la percentuale, e questo dopo i primi 120 giorni, e successivamente ogni 180 giorni, aumentando il grado di incertezza per i Paesi della Ue.

Proprio all’impatto dei dazi Usa, e alle necessarie misure di compensazione in sede europea, sarà dedicato un focus, “La tavola degli americani dopo i dazi”, domani nel Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti, di scena a Cernobbio. Qualcosa, sul mercato Usa, è destinato a cambiare, visto che oltre alle produzioni del made in Italy, per un valore di mezzo miliardo di euro, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal Gorgonzola a salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori, i dazi non hanno risparmiato i prodotti degli altri paesi europei. Nel caso della Francia il dazio va a colpire principalmente il settore dei vini fermi e dei formaggi mentre per la Spagna soprattutto olio di oliva e vini e per la Germania gli alcolici, come per l’Irlanda che si vede applicati superdazi su carni suine e liquori come il whisky.

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