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Il mondo dei "Wine Challenges" nazionali ed internazionali: avvenimenti curiosi del mondo del vino
di Michèle Shah

Ho iniziato questo mese con un concorso di vini che si è tenuto a Londra durante le prime due settimane di maggio. La “Wine Challenge” è forse il concorso internazionale più grande a livello mondiale, con 10.000 vini presentati, provenienti da ogni parte del mondo. E ho chiuso il mese, molto piacevolmente, a Reggio Emilia facendo parte della giuria del “Palio di Vini Frizzanti Matilde di Canossa Ghirlandina d’Oro” (edizione n. 6), con 500 vini frizzanti presentati.
In questo breve commento, non è mia intenzione fare un paragone, anche perché non sarebbe realistico, ma soltanto commentarli come avvenimenti curiosi del settore del mondo del vino. Svolti in maniera diversa, quello che li accomuna è uno scopo ben preciso, cioè di selezionare vini che dovrebbero spiccare per quanto riguarda la qualità. In questo senso un’azienda vitivinicola che prende parte ad un concorso è disposta a mettere in discussione il proprio prodotto. Ma è anche un’ottima promozione per l’azienda vincitrice che utilizza la medaglia conferita come marketing tool nelle promozioni e vendite dei vini vincitori.
Il “Wine Challenge” è debuttata nel 1984, con solo 40 vini, allargandosi sempre di più fino ad oggi, presentando una gamma enorme di vini. Una delle realtà più difficli è quello di trovare un luogo di giusta misura per contenere questo mega-evento. Per ogni vino presentato ci sono altri 4 campioni dello stesso vino (perché vengono assaggiati più o meno tre volte, e qualche volta un campione può avere sentori di tappo) perciò non stiamo parlando soltanto di 10.000, ma di 40.000 bottiglie - è qualcosa di incredibile, gli ho visti con i miei occhi ! Quest’anno il “Wine Challenge” ha affittato per un periodo di 4 mesi due piani di un moderno edificio nel docklands di Londra, vicino a Canray Wharf, zona di nuova espansione con spazi ampi: un piano per la degustazione e un piano per lo stocaggio di vini e uffici, con uno staff di 25 persone.
Noi della giuria eravamo al terzo piano circondati da una parete di finestre, perciò ampia luminosità e bella vista sul Tamigi. Si inizia alle nove di mattina, siamo forse un ottantina di assaggiatori internazionali provenienti da vari settori - Masters of Wine, enologi, sommeliers, winemakers, giornalisti e altri specialisti del settore come rivenditori. A dirigere il concorso c’è Charles Metcalfe e Robert Joseph, i fondatori di “Wine Magazine” che 19 anni fa hanno dato inizio a questo evento. Siamo divisi in squadre di quattro con un team leader. I vini sono naturalmente degustati alla cieca, l’unica informazione che si ha è la tipologia, la zona di produzione ed il paese di provenienza. Si degusta, compilando un modulo che contiene una parte per il commento e uno per il punteggio, semplice. Una volta finito il flight (la riga di bottiglie) di bottiglie si discute con gli altri membri della squadra i risultati per vedere che non ci sono troppi squilibri di pensiero, senza però obligare nessuno a cambiare il proprio voto. Si va avanti così fino alle sei di sera, con un break a pranzo, e per chi si sente stressato può affidarsi a un massaggio professionale, gentilmente offerto dalla Gallo Wineries - gli assaggi si fanno in piedi attorno ai tavoli assegnati e non seduti! E non ci sono sommelier che vengono a versare i vini. Alla fine della giornata, spesso, i campioni vengono ri-assaggiati da una giuria speciale.
Il processo è di eliminazione, perciò alla fine delle due settimane, i vini che rimangono sono quelli che vanno in finale. I risultati dei vini vincitori sono pubblicizzati al “Wine & Spirits Fair” di Londra, ma la notizia ufficiale viene annunciata ad una cena di gala nel mese di settembre.
Il Palio dei vini Frizzanti di Reggio Emilia, è condotta con scrupolosa rigorosità - dai controlli effettuati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a quelli dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, per finire con il controllo del responsabile legale. Specifico nel suo genere, il concorso è quello dei vini frizzanti a denominazione di origine e a indicazione geografica tipica, prodotti da aziende italiane: vini rossi frizzanti tipologia secco e semisecco, vini rossi e rosati frizzanti tipologie amabile e dolce, vini rosati frizzanti tipologia secco e semisecco, vini bianchi frizzanti tipologia secco e semisecco, vini bianchi frizzanti tipologia amabile e dolce, vini bianchi frizzanti aromatici tipologia secco e semisecco, vini bianchi aromatici tipologia amabile e dolce.
La giuria, composta da dieci commissioni, è a sua volta composta da quattro enologi e da un giornalista, i quali valutato in tre giorni di lavori 480 campioni presentati da 124 aziende di 7 regioni italiane. Tutto questo si è svolto in un rispettoso silenzio, ogni commissario seduto individualmente al suo tavolo, penna rossa in una mano e bicchiere di vino nell’altro, con un modulo assai dettagliato da compilare. Avevo un po’ l’impressione di essere a scuola, in preda a qualche esame, mentre i sommeliers con un tempismo perfetto, apparivono in sala ogni quattro minuti per versare un vino diverso, naturalmente l’assaggio è alla cieca. Ogni campione è stato valutato da due commissioni diverse. Il risultato finale di ogni campione è stato calcolato dall’avvocato, dopo aver eliminato la scheda con il punteggio più alto e quella con il punteggio più basso, attraverso la media aritmetica delle 8 schede rimanenti. I vini selezionati sono stati quelli che hanno conseguito il punteggio complessivo di almeno 80 centesimi, corrispondente all’aggettivazione “ottimo”.
La mia ironia - che fa sempre parte dal mio modo anglosassone di vedere le cose - non è solo ironia: in verità, sono rimasta colpita dalla serietà e la precisione con cui si è svolto questo concorso, che ha l’obiettivo di far evidenziare la migliore produzione di vini frizzanti, farla conoscere ai consumatori ed agli operatori, presentare al pubblico le tipologie dei vari vini, nonché premiare e stimolare l’attività delle aziende vinicole al continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti. E con la stessa puntualità in cui si sono svolte le sessioni di lavoro ecco a voi già pubblicato ufficilmente i risultati dei vincitori - altro che aspettare fino a settembre !

Premio Speciale “Matilde di Canossa Ghirlandina d’Oro” 2002
Il premio viene assegnato all’azienda che ha ottenuto il maggior punteggio, calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti ad un massimo di 5 vini, di lotti e di etichette diverse, che hanno ottenuto almeno 80 centesimi:
Vinicola Decordi del Borgo Imperiale - Cortesole - Solarolo di Motta Baluffi (Cr) - premio effettivo di valore massimo
Emilia Lambrusco “Il Sabbionello - Borgo Imperiale” 2001
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro “Il Grasparossa - Borgo Imperiale” 2001
Lambrusco Mantovano “Corte Sole” 2001
Lambrusco Mantovano “Il Matovano - Borgo Imperiale” 2000
Oltrepò Pavese Riesling Italico “Il Riesling - Borgo Imperiale” 2001

Medaglie d'Oro
Per ogni doc e per ogni gruppo Igt è stata conferita una medaglia d’oro al vino frizzante che ha conseguito il punteggio maggiore. Queste medaglie sono assegnate solo a condizione che per ogni doc e per ogni gruppo di Igt abbiano partecipato almeno 6 campioni.
Vini Doc
Per la denominazione di origine controllata “Colli Piacentini Malvasia” sono state assegnate due medaglie d’oro ex-aequo, in quanto in due vini hanno conseguito lo stesso punteggio:
Colli Bolognesi Sauvignon 2001 Azienda Agricola Rivabella - Monte San Pietro (Bo)
Colli di Parma Malvasia 2001 Azienda Agricola Rigoni Forte - Calicella di Pilastro (Pr)
Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Grasparossa “Feltrino” 2001 Cantina Colli di Scandiano - Scandiano (Re)
Colli Piacentini Malvasia 2001 Cantina Cooperativa Riunite - Campegine (Re)
Colli Piacentini Malvasia 2001 Cantina di Vicobarone Scarl - Vicobarone di Ziano Piacentino (Pc)
Lambrusco di Sorbara 2001 Cantina sociale di Carpi - Carpi (Mo)
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro “Gavioli Antica Cantina” 2001 Donelli Vini Spa - Gattatico (Re)
Lambrusco Mantovano “Il Mantovano - Borgo Imperiale” 2000 Vinicola Decordi del Borgo Imperiale - Cortesole - Solarolo di Motta Baluffi (Cr)
Lambrusco Salamino di Santa Croce “Successo” 2001 Chiarli 1860 - Pr.i.v.i. Srl - Modena (Mo)
Oltrepo Pavese Bonarda 2000 Azienda Agricola Cascina Gnocco - Mornico Losana (Pv)
Prosecco di Conegliano Valdobbiadene 2001 Azienda Agricola Andreola Orsola - Col San Martino (Tv)
Reggiano Lambrusco “Tenuta Del Ghiardello” 2001 Azienda Agricola Ghiardello - Albinea (Re)
Reno Montuni “Villa Bassi” 2001 Azienda Agricola Bassi Luigi - Calderara di Reno (Bo)
Vini Igt
Emilia Lambrusco “Lambrusco Scuro” 2001 Cantine Ceci - Torrile (Pr)
Emilia Lambrusco Amabile 2001 Casali Viticultori - Scandiano (Re) 
Emilia Malvasia “Dolce Incanto” 2001 Azienda Vitivinicola Corte Manzini - Castelvetro (Mo)
Emilia Malvasia “Donna Silvia” 2001 Cantina Colli di Scandiano - Scandiano (Re)
Modena Lambrusco 2001 Azienda Vitivinicola Corte Manzini - Castelvetro (Mo)
Modena Trebbiano “Il Gherlo” 2001 Azienda Vitivinicola Corte Manzini - Castelvetro (Mo)


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