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IL NUOVO BAROLO DI CORDERO MONTEZEMOLO NON E' IN VENDITA. CHI LO VUOLE ASSAGGIARE DEVE ANDARE IN AZIENDA. PERCHE’? “LO VOGLIAMO RISERVARE A CHI È IN GRADO DI COMPRENDERNE IL SUO REALE VALORE"

Un terreno delle Langhe cuneesi rimasto intatto dal Medio Evo e dominato al colmo da un Cedro del Libano piantato nel 1856; una famiglia dagli illustri natali, i Cordero di Montezemolo; una vigna baciata da un straordinario soleggiamento di poco più di due ettari per produrre solo mille magnum del principe dei vini, il Barolo. Ma questo Barolo Gorette Riserva 1998 (la “prima” a Milano in un luogo insolito: un negozio di piante del centro) non è in vendita né nelle enoteche né lo si può ordinare al ristorante.

La sua eccellenza ha indotto Giovanni ed Enrico Cordero ad offrirlo solo a chi va in visita alla Tenuta alla Cascina Monfalletto de La Morra, riprendendo in questo modo la consuetudine del padre, il “Cunt” Paolo, che lo ha voluto tenere estraneo dal mercato per riservarlo a “chi fosse in grado di comprenderne il suo reale valore”.

I clienti-amici-visitatori dovevano registrarsi in una scheda conservata in archivio con il numero progressivo della bottiglia, sue caratteristiche organolettiche, quantità acquistate. Questo perché, hanno spiegato Giovanni ed Enrico Cordero, “’l Cunt desiderava conoscere il privilegiato che era destinato a gustare il suo Gorette, ritenendo costui parte integrante del progetto di valorizzazione del vino: una persona che potesse provare il medesimo sentimento del suo produttore e ne diventasse artefice e ambasciatore”.

Il vino presentato a Milano è fatto rigorosamente di sole uve Nebbiolo (la resa per ettaro è limitata a 45 quintali) che vengono da un impianto a corpo unico esposto a sud-est di età media di 40 anni ed è affinato per 30 mesi in legno e altrettanti in bottiglia.

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