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Il Sole 24 Ore

Un polo dell’enogastronomia italiana nel cuore di New York, a Manhattan, è possibile. Anzi è una realtà. Infatti dopo l’apertura, in pompa magna, nello scorso settembre di Eataly, si annuncia l’inaugurazione di Gustavo, 250 metri quadrati dedicati ai migliori salumi e al buon vino italiano. II tempio del cibo promosso da Zonin e Principe è all’1 di Madison Avenue, a poche centinaia di metri dal megastore di Oscar Farinetti. Ma intorno al Madison square park ci sono almeno una decina di templi del food tricolore. “Abbiamo firmato i contratti di affitto - dice Francesco Zonin, 36 anni, vice presidente esecutivo della vicentina Casa Vinicola Zonin- e da gennaio inizieranno i lavori per il flagship americano Gustavo. Siamo esattamente di fronte al Flat Iron Building, quasi un passaggio obbligato per gli abitanti e i turisti della metropoli newyorchese”. Dal prossimo maggio, i newyorchesi potranno apprezzare da Gustavo la dolcezza del prosciutto San Daniele e la leggerezza dei cotti, del praga e dei salumi del friulano Principe nonché i corposi cabernet, gli chardonnay, i nebbiolo e i merlot della Zonin, magari provenienti dalla grande tenuta in Virginia, a Barboursville Vineyards dove si estendono oltre 500 ettari di viti. In realtà, non si tratta solo di prendere per la gola i newyorchesi, ma anche i 45 milioni di turisti l’anno che sbarcano nella grande Mela, di cui 500mila italiani. “Manhattan adora il cibo italiano - aggiunge Zonin - ha un palato raffinato ed è sempre in cerca di novità. Gustavo offrirà qualità, tipicità e atmosfera a quanti amano prodotti italiani o vogliano avvicinarsi”. Ci sarà un “format lunch” per soddisfare coloro che cercano un pasto raffinato. curato in velocità o un format serale più rilassato. Sarà aperto anche per un dopo cena o dopo teatro per un assaggio di vini dolci e qualche delicatezza dolce. “Vista la location - sottolinea l’imprenditore - il target sarà per metà business people e per metà residenziale”. . Prima di New York c’è stato il flagship asiatico di Tokio, nei pressi del City air terminal. “È stato il nostro primo test, molto duro - aggiunge Zonin - È noto che i giapponesi consumino pochi salumi e vino, ma nonostante questo il Gustavo di Tokio è andato talmente bene che siamo arrivati al break even dal primo anno. I due store Gustavo di Tokyo e New York rappresentano due vetrine per le nostre eccellenze di vini e prosciutti”. Il ruolino di marcia di Zonin ora prevede l’inaugurazione del flagship europeo a Londra a fine 2011. E poi? “Prevediamo - spiega l’imprenditore vicentino - inizialmente lo sviluppo della rete franchising dal 20U nel nord America. Tranne che gli investitori non si siano convinti a tal punto della bontà del business da chiedere una partenza anticipata”. L’obiettivo finale è però quello di essere presenti nelle tre macro aree del mondo, nei luoghi dove c’è una particolare attenzione al vivere bene e al mangiare sano, cioè dove è provato che l’enogastronomia italiana e il made in Italy alimentare sono vincenti. Certo l’imprenditore è di casa negli Stati Uniti: la Casa Vinicola Zonin fattura 36 milioni di dollari (solo 5 un lustro fa), su un fatturato che quest’anno si attesterà intorno ai ioo milioni di euro. “Non siamo rimasti fermi - conclude Zonin - nemmeno durante gli anni della crisi: siamo convinti che la massa critica sia necessaria per competere meglio. Ci siamo aiutati con le acquisizioni ma negli ultimi dieci anni abbiamo innovato talmente tanto, comprese due società di distribuzione diretta, che i risultati non potevano non arrivare”.

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