Per i giovani il vino è social, per gli anziani è a tavola… Aumenta la quota di consumatori tra 18 e 34 anni e cala quella tra i 35 e 64 anni. Giù anche i consumi tra i longevi con almeno 65 anni. E il trend degli ultimi venti anni, fotografato dall’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis sul “Consumo di vino per generazioni: analogie e differenze nei modelli di consumo per età”, presentato al Vinitaly. Il 96,5% degli italiani preferisce il vino italiano, quota che resta alta trasversalmente alle generazioni e ne apprezza, per 87,9%, le variazioni territoriali. Inoltre, 1’83,1% dei consumatori predilige vini Dop e Igp. Per il 96,2% dei consumatori il vino italiano rappresenta la qualità, per il 96,1% il gusto, per il 93,8% la tradizione, per il 92% l’identità e per 1'84,4% la sostenibilità. Per i giovani il vino è veicolo di relazioni e convivialità. Il 67,7% ama consumarlo in compagnia di altre persone, il 45,3% nei luoghi del fuori casa e il 34,4% durante i pasti. Per gli adulti il vino si beve in compagnia (55,3%) e a tavola (55%). Percentuale che sale al 79,1%, tra gli anziani. I154,8% degli italiani afferma che la scelta di un buon vino li emoziona; in particole, tra i giovani questo vale per il 53,7 tra gli adulti per il 64,8%. II 93,8% pensa, comunque, che bere vino è moderazione e responsabilità. Ne sono convinti più di tutti gli anziani, col 96,9%. In media, il 75,3% dei consumatori dice no alla demonizzazione del vino, specie nelle etichette.
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