Dall’Abruzzo al Mondo … Con 25 milioni di bottiglie prodotte in sette cantine di altrettante regioni italiane, la Fantini Wines è presente con le sue etichette in oltre 90 Paesi. Il segreto? Qualità dei vitigni, continua ricerca e idee innovative. Come la bottiglia laccata d’oro per il Don Camillo, blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. L’ultima volta che Panorama si è occupato di Fantini Wines era il giugno del 2021. Giulia Sciotti, marketing manager del gruppo, nonché figlia di Valentino Sciotti (il presidente), aveva rilasciato un’intervista subito dopo essere rientrata in Italia da un viaggio di lavoro in Spagna. La sua missione in terra iberica, ai tempi, era quella di stringere una collaborazione con Finca Fella, titanica realtà vinicola di Castilla - La Mancha, un mosaico di territori per un totale di 1.400 ettari vitati. Giulia, a quel tempo aveva soltanto 27 anni, ha centrato in pieno l’obiettivo: Fantini oggi è proprietaria del marchio spagnolo (non dei terreni, ndr). Come si conviene, questa partnership non è stata l’unica novità da quel 2021. “In tre anni sono accadute davvero molte cose” premette con una certa soddisfazione la giovane, ma già tanto caparbia, imprenditrice. “Malgrado le difficoltà per l'approvvigionamento di materie prime, il conseguente rincaro dei prezzi delle stesse, e gli equilibri internazionali così fragili, noi siamo andati avanti dritti sulla nostra strada con la voglia di sperimentare e innovare che ci contraddistingue. Nel 2022, per esempio, abbiamo lanciato un prodotto dedicato alla generazione Z, Miss Giulia, vino in lattina, prêt-à-porter, con un bassissimo grado alcolico” racconta. “Abbiamo studiato e realizzato una bottiglia molto particolare, completamente laccata d’oro per vestire il nostro Don Camillo, blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Un rosso potente e intenso, un omaggio al nostro fondatore Camillo De Iuliis, scomparso nel 2012. Era di origini abruzzesi, ma ha vissuto per molti anni in Inghilterra. Da qui, la scelta di utilizzare un vitigno autoctono e uno internazionale per raccontare la vera essenza di quest’uomo. Tuttavia, devo confessare che all’inizio ero un po’ titubante, soprattutto in merito alla risposta del mercato, essendo la bottiglia così “segnaletica”. In realtà è piaciuta moltissimo, anche al pubblico italiano, fatto quest' ultimo che mi ha stupita piacevolmente, visto che packaging così appariscenti di solito fanno più breccia all’estero”. La prudenza non è mai troppa, vero, ma Giulia Sciotti, portatrice sana di intraprendenza, con una laurea in Economia e gestione delle imprese, ha ereditato dal padre la spontaneità, “la capacità di comunicare alla gente in modo genuino” dice. Virtù che le apre le porte del mondo: Fantini è presente con le sue etichette in oltre 90 Paesi. E non ha intenzione di fermarsi, anche se, per il momento, “è prematuro parlare di future acquisizioni” precisa. A spingere sulla voglia di crescere sempre più ci sono numerosi successi che fanno bene al cuore e ripagano dei sacrifici. Come l’ultimo in ordine di tempo: in occasione di Mundus Vini 2024, prestigioso premio internazionale istituito dalla casa editrice tedesca Meininger, Fantini ha vinto, tra oltre 7.500 candidati, il premio Best producer - Italy. E a proposito di produzione, a oggi si attesta attorno ai 25 milioni di bottiglie, divise in 19 brand e prodotte in sette cantine presenti a loro volta in sette diverse regioni, Toscana, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna e ovviamente Abruzzo, dove c’è l’headquarter del gruppo vinicolo. “Sarebbe molto più comodo acquistare le uve e portarle in una sola cantina” conclude Giulia Sciotti. “Ma non è la nostra filosofia aziendale. La vera sfida per noi è quella di credere in ogni singola regione, nel rispetto di chi la abita e ci lavora”.
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