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Il super-programma di vino dell’argentina … La prima azienda vitivinicola in Patagonia, la Bodegas y Cavas de Weinert … Venduta una delle aziende storiche del continente africano, la Boschendal Estate
di Michèle Shah

- Il 2004 inizia alla grande per l’Argentina che lancia la sua “Strategia 2025”, un “masterplan” simile a quello che è stato usato in Australia per lanciare i vini australiani sui mercati globali (oggi l’Australia, e in particolare le zone di produzione dell’Ovest dell’Australia sono state colpite di una sovraproduzione di vino causa dell’aumento di vigneti nuovi pari al 165% che sono stati piantati in questi ultimi quattro anni). Il piano strategico per la viticultura Argentina consiste nel raggiungere un giro d’affari di US$2,000M e incrementare l’esportazione pari al 10% del mercato globale entro l’anno 2020. Dietro questo mega-progetto ci sono le autorità massime del governo nazionale, le aziende, i produttori, le università e le agenzie nazionali come l’Istituto Nazionale per la Viticultura, l’Istituto Nazionale per l’Agricultura e la Tecnologia e l’Associazione di Viticultura Argentina. Secondo Flavio Senetiner, direttore dell’azienda Viniterra a Mendoza, l’iniziativa è stata recepita molto bene dai produttori che finora non avevono un piano di marketing. “Idee chiare e proposte a livello nazionale ci permettono di sviluppare dei progetti a lungo termine” dice Senetiner. Il piano strategico verrà finanziato tramite una serie di tasse che dovranno provenire dal settore vitivinicolo. Secondo Angel Vespa, presidente della Associazione Vitivinicola Argentina, il 2003 ha visto un incremento “drammatico” nel settore con l’apertura di 71 nuove aziende vitivinicole ed un incremento del turismo del vino pari ad un aumento del 40%.

- Sempre dalle Americhe, si è inaugurata la prima azienda vitivinicola in Patagonia, la Bodegas y Cavas de Weinert, proprietà dell’imprenditore Bernardo Weinert, che si trova in un punto semi-desertico nella provincia di Chubut. Solo pochi mesi prima è stata inaugurata un po’ più verso nord nella provincia di Neuquen, l’azienda The End of the World Cellars, e ora con aiuti finanziari dal Governo stanno aprendo altri tre Bodegas. Secondo il famoso consulente enologo francese, Michel Rolland, che ha già diverse consulenze in Argentina, e principalmente nella zona di Mendoza, “è una vera avventura piantare vigne in queste zone dove non sono mai state piantate prima d’ora dei vigneti”. Secondo Weinert, con un clima secco fatto da giornate calde e nottate fredde, con un’escursione termica che va dai meno 8 centrigradi ai 36 centigradi, le uve sono talmente sane che non c’è neanche bisogno di usare le sostanze chimiche. “Le uve sono completamente biologiche” dice Weinert.

- Dal continente africano, all’estremo sud nella regione del Capo, la storica azienda Boschendal Estate, una delle aziende più importanti della regione è stata venduta per 323 millioni di Rand (circa $50M). I nuovi proprietari al 70% la Citation Holdings SA, un gruppo di imprenditori guidati da Clive Venning, nativo dello Zimbabwe, il quale prenderà le redini come CEO di Boschendal (al 30% c’è il gruppo Kovacs Investments). La vendita comprende 1,000 ettari di vigneti suddivisi tra gli uvaggi: Chardonnay, Sauvignon Blanc, Sémillon, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, situati nella Franschhoek Valley. Oltre ai vigneti ci sono la storica casa padronale di Boschendal, che risale al 1685, e comprende un ristorante e la cantina con una produzione di circa 3 milioni di bottiglie annue, tra vini bianchi, rossi e spumanti. Il gruppo di investitori si sono già messi a tavolino per negoziare l’acquisizione di possibili ulteriori 1,500 ettari di vigneto appartenenti alla confinante Anglo American Farms.

- E sempre dal Sud Africa, Giorgio dalla Cia, direttore di produzione dell’azienda Meerlust, una delle realtà vitivinicole più importanti sul panorama Sud Africano, è andato in pensione a 62 anni alla fine del 2003. Giorgio dalla Cia è stato direttore di produzione della Meerlust fin dal 1978. Comunque, rimarrà con l’azienda come consulente ed il suo assistente Chris Williams prenderà le redini della produzione come capo winemaker. I vini di Meerlust spiccano per il loro stile “Vecchio Mondo”, vini rossi con stampo tradizionale come il blend di Cabernet Sauvignon del “Rubicon” e altri vini monovarietali tra cui il Merlot e il Pinot Noir, i quali sono caratterizzati da tannini evidenti con sentori di catrame, pelle e terriccio (alcuni li descrive come vini prettamente maschili?). L’azienda Meerlust che è stata fondata nel 1700 oggi ha circa 250 ettari di vigneti e produce circa 300,000 bottiglie di vino.

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