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IL VINO, UN AMICO NEL SEGNO DELLA SOLIDARIETÀ E NELL’ANNO EUROPEO DELLE PERSONE DELLA DISABILITÀ. E COSI’, DAL 2 AL 7 SETTEMBRE, A CASTEGGIO, IN OLTREPO’ PAVESE, TANTI IDEE ENOSOLIDALI !

Italia
Etichette braille di Soave e Valpolicella di Villa Caplet

Vino amico, è un concetto interiorizzato, che fa parte della nostra cultura, come dimostra Internet, dove si trovano 52.100 fra citazioni letterarie, testimonianze, passi sacri, detti, proverbi e modi di dire. Se “L’amicizia è il vino della vita” per il poeta Edward Young, “Il bicchiere dell’amicizia” è il brindisi d’obbligo per Giovanni Verga; nella Bibbia “L’amicizia è come il vino“ e nel “Vangelo” il vino, divenendo sangue di Cristo, rappresenta la più alta espressione di amicizia. Se nella tradizione popolare “Chi ha bella moglie e ottima cantina, amici intorno avrà sera e mattina”, “Vino amico” oggi è un appellativo per un vino piacevole, tanto che la formula spontanea “Lo consiglierò a un amico” è stata adottata dal marketing moderno. Ma in Internet si trovano anche migliaia di attività di solidarietà legate al vino capace di portare gioia anche ai più deboli e bisognosi, per un valore insieme di milioni di euro. Così, nell’anno europeo delle persone della disabilità, “Oltrevini”, la kermesse in Oltrepo Pavese a Casteggio (dal 2 al 7 settembre, info: www.oltrevini.it), ha pensato bene di ospitare la mostra “L’Italia dell’enosolidarietà” e darà il varo al primo corso per ipo e non vedenti “Ascolta il Vino”.

A cura di Andrea Giomo, docente di analisi sensoriale della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche e Unione Italiana Ciechi di Pavia, il corso (info: www.oltrevini.it, www.onav.it, tel. 0141/535246) si prefigge di rendere accessibile ed una gioia per tutti la cultura del vino, declinandola in funzione delle specifiche peculiarità. L’approccio del tutto innovativo non parte dal vino e dalle sue caratteristiche percepibili, quanto dai discenti stessi e dalla loro capacità di percepire, attraverso le proprie predisposizioni, ciò che il vino comunica. Ascoltare il vino, infatti, dal latino “auscultare”, significa porre attenzione al fine di percepire il linguaggio del vino in modo da attivare al meglio il sistema gusto olfattivo, sede delle percezioni più profonde e significative, di cui gli ipo e non vedenti sono fortemente dotati, là dove è risaputo che a una carenza visiva corrisponde una forte compensazione degli altri sensi. Con dispense in Braille ed a caratteri ingranditi, realizzate dall’Unione Italiana Ciechi di Pavia, il programma in otto lezioni prevede analisi sensoriale; comunicazione, sensazione e percezione; postura di attivazione, metalinguaggio dell’ascolto; Introduzione al vino: origine e territorio; cenni sul percorso dall’uva al vino; esercitazioni con descrizioni sensoriali di alcuni vini, fra bianchi giovani e frizzanti, o liquorosi e rossi mossi o invecchiati. Dopo Casteggio, il corso (max 20 persone) sarà quindi diffuso in tutta Italia dall’Onav-Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino (i costi saranno sostenuti dal Consorzio dei Vini dell’Oltrepo Pavese, che ha già previsto un’asta, nella Certosa Cantù di Casteggio, ed un’altra sarà ospitata dalla Banca Popolare di Milano).

Ma solidarietà e disabilità si intrecciano anche nella mostra “L’Italia dell’enosolidarietà”, dove verranno presentate le etichette braille di Villa Caplet, studiate in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi di Verona per le bottiglie di Soave doc e Valpolicella doc, in vendita in tutta Italia nei negozi Crai, che ha deciso di collegarsi al progetto, inserendole nella sua nuova “cantina” (una parte del ricavato da ogni bottiglia andrà all’Unione Italiana Ciechi di Verona, con il fine di realizzare un ambulatorio di consulenza gratuita per la prevenzione della cecità). La mostra “L’Italia dell’enosolidarietà” racconterà tante storie, che coinvolgono in modo crescente tutto il mondo del vino, fra produttori, consorzi associazioni, organismi, impegnati nel fare della solidarietà una consuetudine.

Se un accenno merita l’esperienza di genitori e ragazzi portatori di handicap dell’Associazione Grillo Parlante di Ortacesus (Cagliari) che per sostentarsi imbottigliano vino, singolare è la Nazionale di Calcio “Maestri del Vino”, allenata da Nils e Carlo Liedholm e formata da produttori, enologi, enotecnici, addetti commerciali, che incontra avversari famosi in partite a sfondo benefico. Ma in mostra non potevano mancare San Patrignano, dove da 25 anni la vite è fonte di nuova vita, che supera l’emarginazione, e Villa Russiz, un tutt’uno in Friuli con l’Istituto Adele Cerruti, che da 140 anni ospita bambine orfane o abbandonate; e ancora Rocca Bernarda di Ipplis - Udine del Sovrano Militare Ordine di Malta. Ci saranno vini speciali come il bianco anti mafia Monte Jato, nato dai 14 ettari confiscati al boss Romualdo Agrigento, la “Barbera Brisca” delle Valli Unite di Costa Vescovado (Alessandria), il vino “Insieme” di nove produttori del Cuneese; vini che prendono il nome dalle Associazioni, cui sono dedicati, come il Cesvino del Consorzio della Valcalepio per la campagna “Fermiamo l’Aids sul nascere” o il vino da dessert Arché dell’azienda marchigiana Monteschiavo. Etichette d’autore, come “Il ratto d’Europa” di Fernando Botero per le bottiglie del Consorzio del Brunello di Montalcino, vendute come futures per la ricostruzione del campanile di Sellano in Umbria, o come quelle di 32 artisti per la grappa magnum di Francoli e il Gattinara docg di Patriarca, andate all’asta a favore di Emergency. In esposizione, anche, “Wine for life”, il bollino per la vita, appena lanciato da Sant’Egidio, per la lotta all’Aids in Mozambico, con le 52 bottiglie dei produttori di tutt’Italia, che hanno già aderito. Ed ancora aste: per i venti anni di “Vinarius” a favore della Caritas Ambrosiana e dell’Istituto dei Tumori di Milano, dell’azienda vitivinicola Nervi di Gattinara a favore della “Christian Community” per i pastori nomadi del nord del Kenya, del Consorzio di Valtellina a favore dell’Ail, del Consorzio del Chianti Classico, con l’Associazione Aiuti Umanitari di Greve a favore dell’Associazione Ricerca Trapianti, dell’Azienda Umani Ronchi con il Movimento Turismo del Vino delle Marche per le opere di Padre Guido di Ancona. Spazio per il “bicchiere della solidarietà” del Movimento Turismo del Vino, i cui proventi sono andati in Lombardia ai villaggi Sos di Saronno e Mantova e nelle Puglie all’Aism, e per “la bottiglia di solidarietà” delle Città del Vino che, dal ’94, coinvolge tutto lo stivale vitivinicolo. Poi le vendite speciali “Chi versa Tollo versa Ail” della Cantina Tollo di Chieti e “Jazz for peace” con il Montepulciano d’Abruzzo 2000 di Ciccio Zaccagnini a favore dell’Associazione Marco di Martino. E ancora un’infinità di iniziative promosse dal Salotto di Papillon, dalla Confraternita Gastronomica Lombarda, dalle Donne del Vino del Piemonte, dal Diavolo Rosso, dall’Azienda Montelio di Codevilla (Pavia), dal Consorzio Chianti Rufina Slow Food Mugello e l’Associazione Toscanello d’Oro.

Oltre all’amicizia ed enosolidarietà, ad Oltrevini, a Casteggio, dal 2 al 7 settembre, c’è anche l’occasione per un grande evento gioioso, con 150 espositori di vini dell’Oltrepò Pavese, ricco di degustazioni, a cura di Associazione Italiana Sommeliers e dall’Onav-Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino. Prosit !

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