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FESTA ARTUSIANA

In un’epoca di abbondanza, la patria di Pellegrino Artusi celebra la “Cucina senza”

Dal 23 giugno al 1 luglio a Forlimpopoli torna la Festa Artusiana, con 150 eventi nell’evento “nel nome del padre” della cucina italiana
CUCINA DEL SENZA, FESTA ARTUSIANA, PELLEGRINO ARTUSI, Non Solo Vino
Forlimpopoli celebra Pellegrino Artusi, il suo illustre cittadino, con la Festa Artusiana

Nell’epoca dell’abbondanza, da tempo c’è una “corrente” nella cucina italiana che al grasso preferisce il magro, al “tanto” antepone il “senza”. Dal 23 giugno al 1 luglio sarà il fil rouge dei 150 appuntamenti tra incontri, degustazioni, laboratori, spettacoli, concerti, insieme ai protagonisti della cultura gastronomica nazionale, della Festa Artusiana con cui Forlimpopoli, patria natale di Pellegrino Artusi, come da tradizione, celebra il padre della cucina italiana, e, con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, omaggia il 2018 Anno del Cibo Italiano, ricordando come fosse impensabile solo fino a qualche decennio fa pensare a una “Cucina senza” (senza caffeina, glutine, grassi, lattosio, zucchero, la lista è lunga), ma i tempi della fame in Italia sono lontani. Un’occasione per lanciare anche la “Notte Bianca del cibo italiano”, istituita dai Ministeri dei Beni Culturali e Turismo e delle Politiche Agricole, dedicata a Pellegrino Artusi nel giorno della sua nascita, il 4 agosto.
Con una proposta gastronomica dettata da un disciplinare di qualità e la presenza nei menu almeno di un piatto della tradizione artusiana, la Festa Artusiana è un momento di confronto sui temi cardine del cibo. A partire dal convegno di apertura (23 giugno) con i principali studiosi del panorama italiano - dagli storici Massimo Montanari e Alberto Capatti al semiologo Paolo Fabbri, da Marco Della Rosa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, allo studioso di tradizioni gastronomiche Piero Meldini, con Giordano Conti, presidente di Casa Artusi - a confronto proprio sulla “Cucina senza”.
Uno degli epicentri della Festa è Casa Artusi, centro di cultura gastronomica domestica che valorizza l’opera del padre della italiana, che ospiterà gli “App-eritivi, applicazione per il buonessere: buone letture e buon cibo”, con degustazioni di prodotti made in Emilia Romagna e presentazioni di libri ed autori che parlano di cibo e temi come la cucina dell’Artusi negli emigrati con il racconto di Isabella Magalhaes Callia dell’Università di San Paolo e Eugenio Salvatore dell’Università di Siena (25 giugno), la lettera alla generazione Z con il manifesto sull’economia circolare di Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero (27 giugno), Artusi come modello per una cucina europea insieme agli storici Montanari e Ilaria Porciani (28 giugno), ma anche il cibo e i grandi italiani come Verdi, Pascoli e Morandi (29 giugno), o l’Artusi nell’inedita versione noir nel libro curato da Carlo Lucarelli, “Brividi a cena. Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi” (30 giugno), per citarne solo alcuni.
Omaggio alla governante di Artusi, arriveranno quindi da tutta Italia i sei finalisti del Premio Marietta, il concorso per cuochi dilettanti, a Casa Artusi il 24 giugno), quando Stefania Barzini e alla Stamperia Pascucci riceveranno il Premio Marietta ad Honorem attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del mangiar bene, della tavola come momento conviviale, punto di incontro del “buono e del bello”.
Alla Festa Artusiana ci sarà anche un ricco mercato all’insegna della buona tavola e delle migliori tradizioni gastronomiche italiane e non solo - dai prodotti francesi di Villeneuve Loubet, patria natale del grande Escoffier, e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della Regione Rhone-Alpes, alla cucina croata di Rovigno, da quella filippina a quella austriaca di Traun - ma anche un cartellone di oltre 50 spettacoli di Arte e Musica di Strada, oltre al rinnovato sodalizio con ArtusiJazz, mentre altri eventi a tema animeranno anche il Maf-Museo Archeologico “T. Aldini” di Forlimpopoli.

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