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CONSUMO DI ALCOLICI

Italiani superano l’“esame” di alcol: in media si beve nella giusta quantità, ma si inizia presto

Lo studio dell’Osservatorio Grana Padano evidenzia una media di 10,2 grammi consumati al giorno. Ma si inizia a bere troppo presto, prima dei 21 anni
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Italiani superano l’“esame” di alcol: in media si beve nella giusta quantità, ma si inizia presto

“Consumare alcol moderatamente”: questa l’indicazione che mette (più o meno) tutti d’accordo in tema di alcolici dannosi per la salute. Non c’è dubbio che il consumo di alcolici, sopratutto spirits, sia dannoso per la salute, se esagerato: e certo è anche che i danni maggiori, sono provocati nei ragazzi di giovane età. Allo stesso tempo, è innegabile che bevande come il vino siano, in molti Paesi del mondo, parte della cultura gastronomica e della tradizione, e tra i portabandiera della categoria c’è l’Italia, seguita a ruota dalla Francia. L’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha indagato sul tema, intervistando 6250 adulti italiani sull’abitudine all’utilizzo di alcolici, soprattutto nei ragazzi maggiorenni con età inferiore ai 21 anni. Dallo studio dell’Osservatorio è emerso che il 74% degli intervistati utilizza alcolici e, mediamente, consuma circa 10,2 grammi di alcol al giorno (14,2 grammi gli uomini e 6,3 le donne). Se si considera l’utilizzo di vino, il 30% degli intervistati dichiara di berne quotidianamente circa un bicchiere e il 20% dei ragazzi inizia a utilizzarlo prima dei 21 anni. La quantità di vino che bevono gli adulti intervistati corrisponde al consumo di riferimento standard dei Larn, lontana quindi da implicazioni sulla salute. Uno studio pubblicato sul Lancet, ha infatti preso in considerazioni diverse indagine sull’uso di alcolici nel mondo, evidenziando come il consumo di una bevanda alcolica al giorno (circa 10 grammi di alcol) aumenta dello 0,5% il rischio di sviluppare problemi di salute e del 7% in chi ne consuma due. Forse, il far parte del vino della cultura italiana, ne limita anche l’abuso. Gli italiani non hanno però “superato” a pieni voti l’esame: il campione dello studio dell’Osservatorio mette anche in evidenza che l’utilizzo d’alcol nel Belpaese è precoce. Si stima che i due terzi dei “bevitori” adulti inizi a utilizzare alcolici prima dei 21 anni e a rischio sono prevalentemente i maschi.

“L’utilizzo dell’alcool è un fattore di rischio per moltissime patologie - ha spiegato la dott.ssa Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition Association e membro del Comitato scientifico Osservatorio nutrizionale Grana Padano - e può compromettere la ‘maturazione’ del cervello, soprattutto in quelle aree coinvolte nel controllo degli impulsi. In adolescenza la maturazione del cervello non è completa, vi sono aree come quella limbica che matura dopo i 20 anni. Ecco perché in alcuni Paesi, per esempio negli Stati Uniti, si pone il divieto di utilizzo degli alcolici sotto i 21 anni”.

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