I consumi globali di alcolici sono pronti a toccare 28 miliardi di casse (pari a 336 miliardi di bottiglie) ed a sfondare quota mille miliardi di dollari di giro d’affari (1,07 per la precisione) nei prossimi 5 anni. A dirlo, le previsioni dell’International Wine & Spirits Research contenute nell’“IWSR 2018-2022 Forecast: Volume and Value Data”, che parlano di una crescita dei consumi di 147,1 milioni di casse da 9 litri da qui al 2022, per una crescita in valore del comparto di 78,7 miliardi di dollari. La crescita maggiore, e qui sta la buona notizia, sarà quella del vino (+37,8 milioni di casse), seguito dai superalcolici (+36,5 milioni di casse), grazie principalmente ai vini fermi ed agli spumanti che, a differenza dei vermouth e dei vini fortificati, voleranno sui mercati di Usa, Russia e Brasile.
Dopo un 2017 difficoltoso, tornerà a crescere anche la birra, i cui consumi torneranno però a diminuire dal 2019 al 2022, specie in Cina, Russia e Usa, dove i consumi domestici sono da anni in declino, per una chiusuro di quinquennio in sostanziale equilibrio. Il giro d’affari, e quindi i valori, al contrario, continueranno a crescere nonostante la contrazione dei volumi di birra bevuti.
Spostando l’attenzione sui superalcolici, il quadro si fa complesso, perché se da un lato il whisky, nonostante tariffe introdotte in risposta alle politiche protezioniste di Trump, il gin e gli spirits a base di agave sono destinati a conquistare sempre maggiori consumatori, la vodka, il cui consumo è legato a doppio filo al mercato russo, vedrà un calo consistente. In calo, da qui al 2022, sono previsti anche i consumi di rum e brandy, specie i prodotti di fascia bassa, mentre il segmento premium segnerà una crescita per tutte le tipologie di superalcolici. Il mercato chiave, in linea con gli ultimi anni, sarà ancora quello degli Stati Uniti, sia per il vino che per i superalcolici, dal whisky americano al whisky irlandese, dal whisky canadese alla tequila, dal mezcal al cognac, dall’armagnac alla vodka, mentre per il gin il Paese di riferimento sarà la Gran Bretagna, con la Francia a tirare la volata ai consumi di rum. Bene la birra in Vietnam, Messico e Brasile, mentre in Germania il report dell’Iwsr prevede il boom delle birre a bassa gradazione alcolica, in Romania farà bene il sidro ed il Giappone guiderà la crescita dei consumi di “mixed drinks”. Previsioni, certo, ma l’ultimo studio dell’Iwsr sul 2017 si è discostato dai dati reali di appena il -0,4% …
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