Köfererhof, Doc Alto Adige Valle Isarco Sylvaner R 2017

L’inverno spegne già la luce pomeridiana di una fredda giornata. Buio sulla strada, quasi sorpassiamo l’insegna. Le vigne terrazzate, 5 ettari e mezzo attorno al maso (più 4 e mezzo in affitto, in stretta supervisione) erano ben visibili di giorno dall’abbazia di Novacella, dove un tempo venivano conferite le uve. Stiamo entrando in uno dei masi più antichi, antecedenti alla costruzione dell’abbazia: correva l’anno 976! Köfererhof ha visto susseguirsi generazioni di viticoltori prima che, nel 1995, Günther Kerschbaumer iniziasse a imbottigliare i propri vini. Troviamo Günther in cantina, sguardo carsico e stretta sempre verace. Ben presto ci accomodiamo nel ristorante attiguo, chiuso per riposo settimanale. Tipica cucina tirolese, tutto in famiglia. Günther allinea le bottiglie e io gli domando dell’etichetta: “Sono mio padre e mia madre in vigna, circa 45 anni fa”. È toccante ascoltare i racconti di uno dei primi vignaioli a trovare il coraggio di mettersi in proprio in Valle Isarco. Pacato, serio, narra la sua storia, della famiglia, i bambini “sembra che uno sia attratto dalla vigna” e i figli in bottiglia. Si sta bene qui, si sente che la grande famiglia è un corpo unico. Finita la degustazione, non si vorrebbe più andarsene. Ma l’intimità dei vini ti resta addosso, toccano dentro. Le vigne 35enni (le più vecchie) sono per il Sylvaner R: acciaio e botte, giusto mix. Profondo, odora di futuro.

(Alessandra Piubello)