02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L’INTERVENTO - VINITALY 2005: ALL’INSEGNA DELL’OTTIMISMO! IL PERCHE’ LO SPIEGA ADRIANO BAFFELLI, DIRETTORE DEL CONSORZIO DI FRANCIACORTA

Non basta un Vinitaly positivo a cancellare i problemi del vino italiano, ma questa edizione, almeno, una buona dose d’ottimismo al settore l’ha portata. I visitatori, il riferimento è a quelli professionali, cui sono comunque d’aggiungere migliaia d’appassionati, non sono mancati. Le aziende si sono dichiarate globalmente soddisfatte. Un clima sereno ha caratterizzato la manifestazione, venata in apertura di tristezza: anche le donne e gli uomini delle vigne e delle cantine serbavano un pensiero ed un ricordo a Giovanni Paolo II, il grande Pontefice che ci ha lasciati tutti un poco più soli a continuare il terreno cammino.

La macchina organizzativa di VeronaFiere ha dimostrato di aver ripreso a marciare con buoni ritmi: le migliorie ai padiglioni si sono notate (ed altre più consistenti s’annunciano sin dalla prossima edizione) e, grazie ad un intervento sui parcheggi, l’accesso alla Fiera è risultato più razionale.

Mentre all’ombra della Mole, si ridisegna, con cadenza biennale il Salone del Vino, in attesa di risultati sinora mancati, in riva ai navigli meneghini si cerca la trama giusta per tessere una futura edizione della rassegna in linea con le attese create, e solo parzialmente soddisfatte, Verona ritrova il sorriso e tiene ben stretto lo scettro di una leadership nel settore, che qualcuno ipotizzava potesse tramontare: i risultati hanno dimostrato che c’è affezione per questa “quarantenne” carica d’esperienza e fascino, capace di performance che nessuna, pur appariscente e più audace giovane è in grado di garantire.

Gli operatori, come è giusto che sia, reclamano, comunque, un ulteriore sforzo da parte degli organizzatori di Vinitaly, affinché s’incrementi ulteriormente la presenza di buyer stranieri, europei, statunitensi, giapponesi, soprattutto. Diffusa, pure, la richiesta di una diversa allocazione del calendario: per fare sintesi, si tolga il giovedì, oppure, considerata la volontà di VeronaFiere di non rinunciare all’afflusso del grande pubblico nel fine settimana, si aprano i battenti sabato e si chiudano il martedì. Staremo a vedere per il 2006!

La manifestazione ha anche il merito, tra gli altri, di proporre numerose e qualificate occasioni di dibattito ed approfondimento delle tematiche più rilevanti e contingenti riguardanti il comparto vitivinicolo. Tra le tante, segnalo la presentazione della ricerca effettuata dall’Osservatorio di Marketing del Vino della Sda Bocconi. I risultati segnalano inequivocabilmente che le aziende del vino italiano praticano assai poco il marketing. In questa fase risultano più reattive le imprese del Sud. Aspetti che debbono far riflettere tutti i protagonisti del settore: data per scontata la capacità degli operatori di ottenere prodotti qualitativamente ineccepibili, la sfida con gli agguerriti protagonisti dei mercati emergenti si vince dimostrando attenzione al marketing.

Non è più possibile sottovalutare la promozione, la rete di vendita, la comunicazione. La Franciacorta, anche su tale versante, continua a risultare un esempio virtuoso, legando indissolubilmente il vino al territorio ed intrecciando opportunamente tecniche colturali, pratiche enologiche, ricerca avanzata ed attività promozionale. Si produce vino, ma si vendono sogni, suggestioni, storia e cultura. Ed accanto al marketing, un’altra chiave di successo del mondo vitivinicolo nazionale - ancora troppo diviso e frastagliato - dovrebbe essere anche la capacità concreta di fare lobbying, convintamene, ad ogni livello, ad iniziare da quello parlamentare, sia nazionale che europeo.

Adriano Baffelli

Direttore Consorzio del Franciacorta

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli