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L’UNIONE EUROPEA SI DIVIDE SUL VINO BIOLOGICO. I 27 PAESI SONO DIVISI. E LA DECISIONE VIENE RINVIATA. IL MINISTRO GALAN: “QUELLA DEL VINO BIOLOGICO E DEL LIMITE MASSIMO DI SOLFITI È QUESTIONE CHE AFFRONTERÒ AL PIÙ PRESTO CON IL COMMISSARIO CIOLOS”

Italia
Il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan

Il Comitato di regolamentazione dei 27 per il biologico ha deciso di rinviare ad una prossima riunione il voto sul progetto della Commissione Europea per regolamentare la produzione di vino biologico in Europa. La proposta è stata esaminata oggi dai rappresentanti dei 27 per il settore e, secondo quanto appreso dall’Ansa, una maggioranza di Paesi - essenzialmente del Nord Europa, Francia compresa - ha respinto la proposta di Bruxelles su una presenza di solfiti nel vino pari a 100 milligrammi il litro per i vini rossi e 150 per i vini bianchi e rosè.

Una maggioranza di Stati membri si è, invece, allineata su un compromesso presentata da Parigi e Berlino che suggerisce invece di autorizzare solfiti fino a 120 milligrammi il litro per i rossi e 170 per i bianchi e i rosè, ossia livelli di poco inferiori a quelli attualmente consentiti per i vini convenzionali: rispettivamente 150 e 200 milligrammi.

In generale, il progetto della Commissione Europea è stato considerato una base accettabile dai Paesi del Sud dell’Europa con la sola esclusione del Portogallo, mentre una quindicina di altri Stati membri lo hanno respinto. Questi ultimi sono spesso Paesi carenti di sole, che hanno bisogno dei solfiti (ossia dell’aggiunta di anidride solforosa che è un antiossidante) per stabilizzare il vino, oltre che dello zucchero per alzarne la gradazione alcolica.

Il vino biologico, sotto il profilo commerciale, rappresenta una nicchia di produzione ancora tutta da sfruttare, e i Paesi del Nord Europa vogliono essere presenti su quel mercato ma non possono fare a meno dei solfiti. La proposta della Commissione europea pone problemi anche sul trattamento termico per la produzione di succhi d’uva (è il caso della Francia), oltre che per certe deroghe “in bianco” che alcuni Stati membri vorrebbero ottenere da Bruxelles e che l’Italia respinge con forza. Il dossier tornerà a giugno sul tavolo del Comitato Europeo.


La posizione - Il Ministro Galan: “quella del vino biologico e del limite massimo di solfiti è questione che affronterò al più presto con il Commissario Ciolos”

“Il rinvio deciso a Bruxelles sul regolamento per il vino biologico dimostra che in Europa non c’era ancora l’unanimità di vedute sui parametri qualitativi del vino biologico, tra cui i solfiti”. “I Paesi europei del Centro-Nord non l’hanno ancora avuta vinta e questa proroga ci permette di sostenere le tesi italiane, che puntano su un vino biologico con caratteristiche qualitative ben distinte dal prodotto convenzionale. L’Italia chiede, in particolare, di stabilire un contenuto inferiore di solfiti per non ingannare i consumatori quando scelgono di consumare ‘bio’”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan sul rinvio della decisione comunitaria sul regolamento del vino biologico, e tale questione sarà affrontata a breve in un incontro con il Commissario dell’Unione Europea Dacian Ciolos.

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