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EFFETTO COVID

La controtendenza del cioccolato, comfort food del lockdown

Nielsen: vendite a doppia cifra a marzo e luglio 2020. Il mercato sfiora i 2 miliardi, Italia leader in Ue per produzione ma indietro per consumi
CIUOCCOLATO, CONSUMI, LOCKDOWN, Non Solo Vino
La cioccolata, comfort food del lockdown

Sarà per allietare le lunghe giornate di isolamento, per risollevarsi durante il lavoro in smart working, per sfruttare le sue proprietà antistress e consolatorie che ne fanno uno dei “comfort food” per eccellenza. Fatto sta che il cioccolato, durante il lockdown, ha avuto un improvviso boom di vendite nella grossa distribuzione: +18,5% nel periodo dal 9 al 15 marzo e +10,7% dal 29 giugno al 26 luglio 2020, quando la vita era ripresa (quasi) regolarmente (dati Nielsen). Ad andare per la maggiore, secondo Euromonitor International, le categorie premium, biologico e con meno zucchero, mentre il più gettonato è il formato tavoletta (+4%), che tocca i 540 milioni di euro su un mercato italiano che in totale vale quasi 2 miliardi. Tra le aziende leader per vendita rimane saldamente al primo posto il gruppo Ferrero, con una quota di mercato che sfiora il 40%, seguito da Lindt (13,4%), Nestlé 11,4%, Dufour 4,5% e Mars 3,6%.
Il Belpaese si dimostra indietro nel consumo di cioccolato rispetto agli altri Paesi Ue. Ogni famiglia italiana nel 2019 ha consumato 4,9 chilogrammi, meno della metà della media europea di 11 chilogrammi. Italia che, come rilevato da Eurostat, è tra i principali produttori europei di cioccolato - tra le sue produzioni più celebri può vantare anche il Cioccolato di Modica Igp, primo al mondo a potersi fregiare dell’Indicazione Geografica Protetta - e copre, insieme a Francia e Germania, quasi due terzi della produzione totale dell’Unione Europea, pari a 3,7 milioni di tonnellate (i dati non comprendono il cioccolato utilizzato per la produzione industriale).

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