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BIOLOGICO UE

La Corte dei Conti europea avverte la Commissione Ue, sul biologico servono più controlli

Pubblicata una nuova relazione: salgono consumi, e quindi import: i prodotti arrivano da oltre 100 Paesi. Coldiretti: “i consumatori vanno difesi”
AGRICOLTURA BIO, CORTE DEI CONTI EUROPEA, Non Solo Vino
L’Europa ha importato nel 2018 3,4 miliardi di chili di prodotti biologici da Paesi extra Ue

Quello del biologico è tutt’altro che un settore di nicchia: gli ultimi dati evidenziati dalla Coldiretti parlano di 3,4 miliardi di chili di prodotti biologici importati in Ue solo nel 2018. Dei quali 415 milioni di chili arrivano dalla Cina, facendone così primo fornitore dell’Europa. E se i numeri che aumentano vertiginosamente sono ovviamente dovuti al sempre maggiore interesse dei consumatori ad acquistare prodotti biologici ed etici, tra i Paesi che trainano il settore c’è di certo l’Italia, leader europeo per il numero di imprese che coltivano biologico con quasi 65.000 aziende (64.210) su 1.795.650 ettari di terreno. Ciò che però desta qualche preoccupazione, come ha sottolineato oggi la Corte dei Conti europea, sono le frodi alimentari e i rischi per la salute che vengono dai prodotti importati da Paesi extra-Ue, che non hanno, o non seguono, i parametri comunitari in materia di sicurezza alimentare. Per questo, la Corte dei Conti ha pubblicato, proprio oggi, “Il sistema di controllo per i prodotti biologici”, una nuova relazione che, pur rilevando miglioramenti sul fronte dei controlli, segnala - come denuncia la Coldiretti - l’insufficienza delle verifiche sui prodotti bio che sbarcano nella Unione Europea da più di 100 diversi Paesi terzi. La Corte dei Conti Ue, precisa la Coldiretti, evidenzia “debolezze nei controlli svolti dagli Stati membri sulle partite in entrate”, e sottolinea anche “che in alcuni Stati membri controlli espletati risultano incompleti”. Da qui la raccomandazione alla Commissione Ue di migliorare la vigilanza sull’import anche attraverso una maggiore cooperazione con gli organismi di accreditamento e con le autorità competenti. La Corte dei Conti Ue, continua la Coldiretti, invita anche a garantire la tracciabilità dei prodotti perché denuncia che per molti di questi “non è stato possibile risalire al produttore agricolo”. Per stabilire se un prodotto è veramente bio, secondo l’organismo Ue, non ci sono test scientifici, quindi è fondamentale l’azione di controllo per garantire i consumatori che, riferisce la Coldiretti, tra l’altro pagano per il marchio bio prezzi più elevati rispetto ai cibi convenzionali.
“È necessario - afferma il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da Paesi terzi anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue. Occorre - continua la Coldiretti - risolvere il problema del conflitto di interessi tra operatori controllati e organismi di certificazione anche rispetto a quote di partecipazione di minoranza”.

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