Questo Brunello proviene da un piccolo cru di un 1,5 ettari, che si trova nella zona sud della denominazione, ai piedi di Castelnuovo dell’Abate. Qui La Gerla possiede altri 4 ettari di vigna (su suoli sassosi e limosi, con buon apporto di calcare), che si aggiungono ai 6 ettari che si distendono attorno alla cantina nel Canalicchio, zona nord-orientale di Montalcino. Queste ultime si trovano a 320 metri di altezza su suolo che abbonda di galestro e proprio qui Sergio Rossi - ex pubblicitario di successo - diede sfogo al suo colpo di fulmine per questo territorio, comprando il podere Colombaio nel 1976. Un podere che apparteneva alla famiglia Biondi Santi, tanto che le vigne al Canalicchio nascono dai mitici cloni BBS/11. La vigna della Pieve invece è nata nel 1997, dalla curiosità che i vini intensi di questa zona suscitarono nel produttore. Dai ripidi pendii della vigna si ricavano pochi grappoli ricchi di zuccheri, polifenoli ed estratti, che producono vini caldi e concentrati. Come la versione 2020, che profuma marcatamente di ciliegia, ma anche di terra e note balsamiche. In bocca restano le tonalità serie balsamico-vegetali, ma l’aderenza è succosa e agrumata, e si addolcisce nel finale fruttato e floreale. La produzione annuale di La Gerla è di circa 100.000 bottiglie, coperte da poche altre etichette: il Brunello annata, la Riserva Gli Angeli, il Rosso di Montalcino, i Sangiovese Poggio gli Angeli e Birba.
(ns)
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