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La guida di Hugh Johnson … A Parigi asta da Christie’s il 12 dicembre … Battaglia in Borgogna: se passa il progetto ministeriale si potranno assemblare i rossi di base con uvaggi provenienti fuori Aoc
di Michèle Shah

- Nelle nuove guide del 2003, il “guru” inglese Hugh Johnson, nell’introduzione della sua Pocket Wine Guide 2003 - edizione n. 26 - 7 milioni di copie vendute, cita che ci sono tra il 5% e 10% di bottiglie di vino afflitte dal sindrome Tca, ovvero che sanno di tappo (statistiche che sono in linea con quelle dette dall’industria). Hugh Johnson incoraggia i suoi lettori ad acquistare vini di pronto consumo da produttori che hanno il coraggio di usare chiusure moderne (tappo a silicone o tappo a vite). L’Inghilterra è uno dei mercati più importanti per quanto riguarda vini di importazione e le statistiche mostrano che circa il 20% di vini che entrano l’inghilterra usano chiusure sintetiche. Secondo Johnson, i tappi di sughero sono importanti per i vini da invecchiamento e per quelli che richiedono una maturazione lenta come il vintage port, ma per i vini di carattere fresco e fruttato, secondo Johnson, va benissimo usare anche i tappi a vite. Aggiunge che i tappi di sughero sono oggetto di nostalgia, mentre quelli sintetici sono piuttosto una proposta pratica. Con l’uso più frequente dei tappi sintetici, il mercato si abituerà e l’industria del sintetico presto uscirà con un tappo sintetico di design innovativo. Speriamo !

- Grande occasione per i fans della royal memorabilia: il 12 dicembre la casa d’aste londinese, Christie’s terrà a Parigi un’asta offrendo 50 lotti di rare spirits (superalcolici) che provengono dalle cantine della casa reale del Duca e la Duchessa di Windsor, situata nei pressi del Bois de Boulogne a Parigi, dove hanno vissuto i loro ultimi anni di gloria. La cantina, che è stata estimata a 125,000 dollari, appartiene ad un collezionista privato, il quale ha aquistato il suo contenuto negli anni 1972, alla morte del Duca. Tra i pezzi importanti ci sono dei Cognac del ‘900, con in rilievo la stemma reale del Principe di Galles (questo era la stemma del Duca di Windsor prima della sua coronazione nel 1936, come Re Edward VIII; quando rinunciò al trono per sposare Wallis Warfield Simpson - la divorcée americana - riprese il suo titolo di Duca abdicando al trono d’inghilterra). Altre rarità includono dei magnum di Cognac della celebre annata 1811, stimati dai 7,800 ai 11,000 dollari ed una bottiglia di Cognac Chatillon Coligny del 1820, con un valore da 2,800 a 3,900 dollari. Un po’meno raro, ma molto British e royal, sono le 15 bottiglie di Gordon’s Gin, custodite nella loro cassa originale, con sopra stampato, “The Duke of Windsor, The British Embassy, Paris”, estimate dai 470 ai 625 dollari.

- In Francia, la zona di produzione della Borgogna sta spingendo per un progetto nazionale che permetterebbe ai produttori meno rinomati della Borgogna di assemblare i loro vini di base, con uvaggi proveniente dal Sud della Francia come il Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon. Il progetto, presentato al Ministro dell’Agricoltura, Hervé Gaymard sarà discusso il 4 dicembre. Se passa, la legge verrà applicata a tutte le zone di produzione della Francia. Non solo i viticoltori della Borgogna, ma tutti i viticoltori potranno assemblare i vini rossi di base con uvaggi provenienti fuori dall’origine di produzione Aoc-Appellation d'Origine Contrôlée. Questa nuova denominazione che prevede l’uso del 85% di un solo vitigno di produzione della zona Aoc (ad esempio, Pinot Noir per la Borgogna) con l’addizione fino al 15% di altri vitigni, provenienti da altre zone della Francia, verrà etichettato vins de cépage de France, senza menzionare la zona di produzione. Attualmente, i vini della Borgogna sono compostti da uvaggi provenienti esclusivamente dalla zona stessa; 100% Chardonnay per i bianchi e 100% Pinot Noir per i rossi. Questa manovra è mossa da questioni di mercato. La Francia si vede portar via una fetta di mercato dai vini “accativanti” e “seducenti” del Nuovo Mondo, i quali non essendo ristretti dalla Aoc, godono di assemblaggi di uvaggi più rotondi, pieni, di facile beva e, naturalmente, anche più commerciali. Insomma, la Francia ha deciso di mettersi a competere con i vini tecnologici del Mondo Nuovo, dove si possono usare anche tasselli di legno aromatizzati, invece dell’uso della nobile barrique !

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