- Kendall Jackson uno dei colossi nel mondo vinicolo californiano ha appena acquistato un prestigioso château a Bordeaux: è Château Lassègue, e fa parte del Saint Emilion grand cru. Secondo Jess Jackson, il nuovo proprietario, ci sono voluti 12 anni per trovare un’azienda vinicola francese, come voleva lui, ed è estremamente soddisfatto dell’acquisto. Si tratta di 23,5 ettari di vigneto con media età di 30 anni, piantati ad un “classic mix” di uvaggi Saint Emilion - 50% Merlot, 30% Cabernet Franc e 20% Cabernet Sauvignon. Il bordolese Pierre Seillan che da sei anni collabora con Jackson in California sarà responsabile della produzione a Château Lassègue. Ha già iniziato a supervisionare la produzione dell’annata 2003. Secondo il giornale di Bordeaux, il “Sud-Ouest”, in seguito ai rapporti tesi franco-americani causa la Guerra del Golfo, “non tutti gli americani sono arrabbiati con la Francia ed ancor meno con i vini di Bordeaux”.
- Ancora dalla Francia il “Cepage de France” ha ricevuto un secco no dalla “Union del maisons de Bordeaux”. Si tratta di un’idea innovativa lanciata dalla Cap 2010, un gruppo industriale di una certa rivelanza incaricato di consigliare le Aoc e i viticoltori Francesi su come migliorare i vini e soprattutto fermare la perdita del mercato da qualche anno inghiottito dai produttori di vino provenienti dal Mondo Nuovo. Il progetto avrebbe introdotto una nuova categoria sotto il quale i produttori fuori dalle zone Aoc avrebbero potuto produrrere vini varietali con 85% della varietà scelta, ma senza menzionare il Comune o la regione di produzione. Una delle maggiori opposizioni è venuta dalla categoria “Vin de Pays”, che teme con questa nuova legislazione la diminuizione del loro status e di perdere una fetta del mercato. Il progetto si scontra con alcune leggi dell’Unione Europea. “Cepage de France” sarebbe emesso sul mercato come un vino Vdqs (Vins delimitees de qualite superieure) e ciò vuol dire che dovrebbe provenire da una zona delimitata, invece la nuova categoria non porta nessuna menzione regionale. Secondo Jean-Marie Chadronnier, uno dei progettisti, “il consumatore medio non sa neanche di che si tratta “Vin de Pays”, ne sa dove si trova il Languedoc, ma invece tutti sanno dov’e la Francia e tutti vogliono acquistare vino francese e sapere che varietà contiene. Cap 2010 sta elaborando un altro progetto che richiederà l’adesione delle maggiori regioni di produzione di vino francese.
- Volete sapere tutte le storie della vita di Bacco? Il libro ‘Bacchus: A Biograph y’, appena pubblicato dal British Museum di Londra, ha raccolto centinaia di racconti sul dio Dioniso, (Dionysus) di origine Greco. Nella sua ricerca, l’autore Andrew Dalby ha studiato centinaia di documenti storici e opere drammatiche scritte da grandi interpreti come Omero, Plinio e Ovidio creando un narrativo su Bacco come se fosse davvero esistito. Secondo Dalby, la sua era una ricerca con l’obiettivo di raccontare “le difficoltà che sono sempre esistite nel rapporto uomo-vino”. I racconti di Bacco servirono ad educare i Greci a rapportarsi agli effetti collaterali del vino. “Il vino era la droga quintessenziale degli antichi Romani e Greci” dice Dalby ed i racconti delle indulgenze di Bacco era un modo per tenere sotto controllo le cattive abitudini portati dall’ebbrezza del vino.
- Secondo il Copa ed il Cogeca, il raccolto di vino nella campagna 2003/2004 ammonterà a 156 milioni di ettolitri, vale a dire che sarà il raccolto più scarso degli ultimi 10 anni. Ne da notizia la Confagricoltura, ricordando che questa cifra significa un calo del 9,3% sulla produzione media degli ultimi 5 anni (171,9 milioni di ettolitri). I vini di qualità prodotti in determinate regioni costituiscono quasi un terzo della produzione (56 milioni di ettolitri); il resto sarà destinato alla produzione di vini da tavola, compresi i vini da tavola con indicazione geografica. Per il quarto anno consecutivo, la produzione vinicola ha subito una flessione nell’Unione Europea a 15: passando da 186 milioni di ettolitri nel '99, a 182 milioni di ettolitri nel 2000, a 164 nel 2001, per poi calare a 159 nel 2002 ed a 156 milioni di ettolitri nel 2003. Il caldo e la siccità che hanno colpito l'Europa Centrale e Meridionale nel periodo estivo sono in gran parte all'origine della diminuzione della produzione. I cali più consistenti vengono registrati in Germania (-21%), Francia e Italia (-16%), Lussemburgo (-15%) e Austria (-11%). La produzione è invece aumentata in Spagna (+10,6%), Portogallo (+10,4%) e Grecia (+4,1%).
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