“Per Italia, Austria e Turchia, nel mirino con la Francia, i passi non sono così avanzati, ma sono sotto osservazione. La fiscalità contraria agli interessi Usa potrebbe portare ad un irrigidimento. Ci auguriamo che non succeda”, dice il presidente Federvini. “Le ritorsioni daziarie devono finire. Avevamo raggiunto un buon punto di libertà nei mercati con vantaggi per tutti. Abbiamo bisogno di mercati liberi e accordi comunitari e nazionali con Paesi Terzi che possano agevolare l’apprezzamento che c’è per il vino italiano, come in Giappone e Canada”.
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