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LA RICETTA SCACCIACRISI DEL CHIANTI CLASSICO: AUMENTO DELLA COESIONE NEL CONSORZIO E ACCRESCIMENTO DEL CONTENUTO DISTINTIVO DEI VINI

Italia
Vigneto in Chianti

Puntano decisamente su due fattori fondamentali i piani di accrescimento della capacità competitiva del Chianti Classico: aumento della coesione del sistema consortile ed accrescimento del contenuto distintivo dei vini, ovvero della loro tipicità.

Da mesi, sulla coesione del sistema consortile, è in corso un processo di riunificazione delle due principali strutture; riunificazione che consentirà di acquisire definitivamente un’immagine unitaria. Così, come lo è stato per decenni, entro pochi mesi, il Gallo Nero tornerà ad essere il simbolo unitario della denominazione, certificando la provenienza di tutti i vini che nascono nel territorio storico del Chianti. In questo modo, non solo sarà rimossa una distinzione tra vini della stessa denominazione divenuta ormai obsoleta, ma sarà eliminato alla radice uno dei principali elementi di confusione che il mercato non ha mai pienamente compreso e di cui ha sempre sofferto la comunicazione. Far diventare il Gallo Nero simbolo di tutta una denominazione significa dunque far assumere ai vini un tratto distintivo forte, che li differenzi in maniera univoca dagli altri Chianti.

Ma le ragioni che hanno portato a tale ridefinizione, non si limitano alla sola immagine. In un mercato nel quale i processi di concentrazione paiono inarrestabili, è evidente che per i territori caratterizzati da una prevalenza di piccole imprese, il ruolo e l’efficacia dei Consorzi può diventare un fattore decisivo. Il secondo fattore strategico è costituito dalla valorizzazione del territorio.

Il territorio del Chianti possiede un patrimonio di tipicità, arte e cultura unico al mondo, che fornisce un fondamentale valore aggiunto ai vini del Chianti Classico. La tipicità e il territorio - che sono impliciti in una Denominazione di Origine - sono gli unici fattori competitivi di una certa rilevanza che possono competere con la grande produzione industriale, fattori che sempre più dovranno costituire il fulcro delle politiche del Consorzio.

Buoni propositi sostenuti anche dai buoni esiti della vendemmia 2004, presentata ieri ed oggi a Firenze (Stazione Leopolda), per l’anteprima 2004 dei vini Chianti Classico Gallo Nero. La vendemmia 2004 è stata caratterizzata da un andamento stagionale nella norma, a differenza sia del 2002 che del 2003, due annate, per motivi diversi, all’insegna dell’emergenza. L'annata 2004, da un punto di vista quantitativo, è stata piuttosto ricca, ed è stato necessario adottare tutte le tecniche di gestione del vigneto (potatura verde, diradamento dei grappoli) per limitare la produzione delle piante, a cui il Consorzio del Chianti Classico ha aggiunto anche la diminuzione delle rese per ettaro del 20%. Le varietà più precoci come il Merlot e la Malvasia Nera sono state raccolte non prima del 25 settembre, mentre per i vitigni tardivi (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Canaiolo e Colorino) la vendemmia è cominciata intorno al 10 ottobre (un ritorno a tempi di raccolta molto simili al passato). Al momento del conferimento alla cantina, le analisi sulle uve hanno accertato mediamente un buon livello di maturazione fenolica e una composizione chimica tale da far prevedere l’ottenimento di vini di buona struttura, con tannini in parte già evoluti. Le fermentazioni dei mosti hanno avuto andamento regolare, senza particolari problematiche. Si è trattato di cinetiche fermentative molto “pulite”, e anche la successiva fermentazione malolattica ha presentato un decorso piuttosto lineare.


Focus - Il Chianti Classico in cifre

I dati del Gallo Nero mostrano piccoli segnali di ripresa: per la prima volta da quattro anni, è stata registrata una crescita dei volumi dell’1%, con quasi 140 milioni di bottiglie vendute nel 2004. Un aumento imputato anche alla diminuzione negli ultimi anni del prezzo del vino sfuso che oggi spunta un valore compreso tra i 180 e 220 euro al quintale. Una cifra vicino alla soglia di non remunerazione, che, tuttavia, ha permesso di recuperare terreno, soprattutto in presenza di annate difficili come il 2002. Sul mercato il Consorzio del Chianti Classico conta su 540 soci, 8500 ettari di vigneti e 260 mila bottiglie prodotte ed ha registrato una crescita della domanda interna del 3% rispetto al 2003, a fronte di una diminuzione delle quote di export passate dal 61% al 58%.
I principali mercati esteri del Gallo Nero restano gli Stati Uniti, che assorbono il 27%% delle esportazioni, la Germania con il 24%, la Svizzera con il 14%, l’Inghilterra con il 12% ed il Giappone con il 6%.

Franco Pallini

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