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AGRITURISMO

Nel 2017 +3% di presenze e 1 miliardo di euro di fatturato. L’agriturismo si racconta ad AgrieTour

Il 15 e 16 novembre, ad Arezzo, il Salone dell’Agriturismo, settore che, dal 1998, non smette di crescere. A trainare il settore Toscana e Bolzano
AGRIETUR, AGRITURISMO, Non Solo Vino
Ragazza con panorama nei capelli

Il relax di una vacanza all’aria aperta ormai non ha più rivali: i turisti, stranieri o italiani che siano, preferiscono stare in agriturismo, circondati dalla natura e con mille attività da fare, piuttosto che in hotel o in appartamenti nei centri delle caotiche città. A dirlo, sono ancora una volta i dati Istat, che sottolineano come dal 1998 il settore agrituristico non abbia smesso di crescere di anno in anno. Che a fine 2017 si traduceva in una crescita delle presenza sull’anno precedente del 3%, con un fatturato di un miliardo di euro. Un settore costituito da 23.406 aziende agrituristiche, 745 in più rispetto all’anno precedente, sparse in 4.893 comuni in tutto lo Stivale. Ma in crescita sono anche le presenze dei clienti, che nel 2017 ammontano a 12,7 milioni (+5,3% rispetto al 2016). Settore che mostra la sua crescita e la sua diffusione nell’evento del settore agrituristico e dell’agricoltura multifunzionale per eccezione, AgrieTour n. 17, il 15 e 16 novembre, ad Arezzo, in Toscana, un vero e proprio salone del settore, con esperti, rappresentanti di aziende e tour operator internazionali, per una due giorni di discussione, informazione e confronto, con l’obiettivo di non arrestare la crescita degli agriturismi, ma semmai migliorarla e facilitarla.
Ma dov’è che l’agriturismo è una realtà più che affermata? A trainare il settore ci sono la Toscana e l’Alto Adige, in particolare la provincia di Bolzano, con rispettivamente 4.568 e 3.187 aziende autorizzate, una elevata presenza di turisti e un consistente valore economico del settore.
La rilevazione 2017 sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi evidenzia, per gli agriturismi, 3,2 milioni di clienti o arrivi (+0,2 milioni sul 2016, pari ad un +6,7%), e anche se per “una manciata” di clienti in più, sono ancora di più gli italiani che preferiscono l’agriturismo rispetti agli stranieri (nel 2017 sono stati rispettivamente 1,7 milioni e 1,5 milioni). Gli stranieri sono quindi meno, ma restano per più tempo: i clienti provenienti da altri Paesi fanno registrare una permanenza media di 4,9 notti, mentre quelli italiani raggiungono di 3,1 notti.
Un altro dato Istat da sottolineare sul settore è quello che riguarda le cosiddette “quote rosa”: sono infatti 8.483 gli agriturismi gestiti da donne nel 2017, pari a 1 su 3. Questi registrano una crescita percentuale maggiore sull’anno precedente rispetto a quelli a conduzione maschile (+4% contro +2,9%). L’andamento positivo riguarda soprattutto il Mezzogiorno (+7,9%), grazie all’effetto traino della Sicilia (+20,5%) e della Calabria (+16,2%); significativo ma più contenuto è, invece, l’aumento registrato nel Centro del Paese (+4,7%), nonostante il forte incremento del Lazio (+30,7); nel Nord l’aumento è più modesto (+0,8%). Si conferma una storica minore presenza delle aziende a conduzione femminile nella provincia di Bolzano (appena il 13,1% degli agriturismi provinciali). A livello di area geografica, sul complesso delle aziende, l’incidenza delle aziende a conduzione femminile è pari al 38,6% nel Nord-ovest, al 24,1% nel Nord-est, al 41,8% nel Centro, al 47,2% nel Sud e al 35,2% nelle Isole. La Toscana detiene il primato di aziende gestite da donne: sono in tutto 1.789, pari al 39,2% del totale regionale e al 21,1% sul totale nazionale dei soli agriturismi a conduzione femminile. Seguono Umbria e Lombardia, con 635 e 611 unità (rispettivamente 46,2% e 37,3% degli agriturismi regionali). La Campania è la prima regione del Mezzogiorno, con 338 “aziende in rosa”; segue la Puglia con 328 unità.

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