Nel variegato scenario enoico del Bel Paese, è ancora possibile trovare alcune zone produttive poco conosciute, ma non per questo meno interessanti. È il caso della piccolissima denominazione bresciana Botticino, per la quale la famiglia Noventa svolge un lavoro di valorizzazione e tutela, soprattutto difendendo un territorio assolutamente particolare. Siamo tra le cave di marmo del Botticino, in provincia di Brescia, un areale boschivo e ancora poco antropizzato, caratterizzato da terreni marnosi e calcarei. Qui Pierangelo Noventa, le figlie Rossella e Alessandra con il marito Cristian e il contributo della nipote Laura, danno vita a una piccola produzione virtuosa. 11 gli ettari a vigneto - suddivisi nei Cru Pià de la Tesa, Gobbio e Colle degli Ulivi - allevati a biologico dal 2011, per un volume complessivo attestato sulle 45.000 bottiglie all’anno, che costituiscono una gamma di vini rossi (da uve Barbera, Sangiovese, Marzemino e Schiava) dall’inconfondibile accento sapido e dalla personalità pronunciata. Il Botticino Gobbio 2019, maturato in tonneau di più passaggi per 24 mesi, è un rosso avvolgente, saporito e ben profilato. I suoi profumi rimandano ai frutti rossi maturi e alle spezie, con tocchi affumicati, di pietra focaia e liquirizia. In bocca il sorso è polposo ed ampio, dallo sviluppo caratterizzato da una continua sapidità e da un finale che torna piacevolmente fruttato.
(fp)
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