Continua a tenere banco e ad arricchirsi di nuovi capitoli la questione della vendita di vino, a Bordeaux, a prezzi giudicati troppo bassi. Dopo che due importanti négociant di Bordeaux, Cordier e Maison Ginestet, sono stati accusati di aver acquistato vino sfuso in tonneaux a prezzi troppo bassi, e, il 22 febbraio, condannati dal tribunale commerciale di Bordeaux a pagare 350.000 euro di risarcimento a Rémi Lacombe, produttore del Médoc, che li aveva accusati di aver violato la Legge Egalim sui prezzi agricoli, e in particolare l’articolo 442-7 del Codice del Commercio mai applicato dai Tribunali dalla sua creazione nel 2019, è tempo adesso delle reazioni.
Come riporta il sito specializzato Vitisphere, Cordier fa ricorso contro la multa di 200.000 euro “per i vini acquistati a prezzi abusivamente bassi” e lontani dai 1.500 euro a tonneaux stimati dagli esperti di mercato.
La filiale di Cordier, gruppo cooperativo InVivo, contesta la decisione del Tribunale che ha “scosso” il mondo del commercio di Bordeaux, in un periodo, ormai lungo, dove la crisi, le proteste ma anche le nuove proposte che arrivano dal settore, aspetti che WineNews ha più volte raccontato, sono all’ordine del giorno. L’appello del commerciante Excell (filiale di Cordier, gruppo cooperativo InVivo), riporta ancora la rivista on line Vitisphere, arriva dall’avvocato di Rémi Lacombe, che ha confermato di essere stato informato, con lettera ufficiale, che i suoi colleghi stanno facendo ricorso.
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