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FONDI UE

Recovery Fund, via libera a 1,22 miliardi di euro all’Italia per lo sviluppo rurale

Coldiretti: spinta a sostenibilità ambientale e innovazione. Cia: bilancio Ue 2021-2027 a sostegno di modernizzazione e ricerca
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I fondi dell’Unione Europea all’agricoltura

L’Unione Europea, negli stanziamenti per il Recovery Fund destinati allo sviluppo rurale, mette a disposizione del comparto un totale di 10,6 miliardi, con una quota per l’Italia pari a 1,22 miliardi, destinati alle 740.000 aziende agricole del Belpaese. Fondi che, sottolinea la Coldiretti, puntano a dare una spinta al sistema produttivo agricolo, investendo su sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica con più della metà delle risorse (55%) destinata alle start-up ed i giovani agricoltori con il massimale per gli aiuti all’avviamento di imprese nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale che passa da 70.000 euro a 100.000 euro. Ed è positivo che, evidenzia la Coldiretti, la Unione Europea abbia deciso di finanziare fino al 100% dei costi ammissibili tramite i fondi del programma Next Generation EU.
Si tratta di risorse fondamentali, osserva la Cia, per consentire alle imprese di superare la crisi generata dal Covid e andare verso un’agricoltura più resiliente, sostenibile e innovativa. Obiettivi in linea con le sfide del Green Deal, su cui dovranno svilupparsi anche le politiche della futura Pac.
Gli agricoltori, d’altronde, sono indispensabili per arrivare alla transizione verde, ricorda Cia, oltre a rappresentare la dispensa del Paese come ha dimostrato l’emergenza epidemiologica, ad avere un ruolo primario nella tutela del territorio e contro il dissesto idrogeologico, evitando al contempo lo spopolamento delle aree rurali. Ecco perché, con l’inizio ieri delle negoziazioni sulla riforma della Pac, Cia chiede una Politica agricola comune che riesca davvero a coniugare i tre pilastri della sostenibilità: economica, ambientale e sociale.
Il settore è chiamato ad avere un ruolo da protagonista per giungere, entro il 2030, a un’Europa più verde e digitale. Per questo motivo, evidenzia la Cia, bisogna sostenere investimenti su innovazione e nuove tecnologie, puntando in Italia sullo sviluppo estensivo dell’agricoltura digitale, sul rinnovamento del parco macchine agricole, sul recupero e sull’efficientamento energetico dei fabbricati rurali in un’ottica di valorizzazione delle aree interne, sul potenziamento della ricerca varietale e delle biotecnologie per mantenere competitive le grandi produzioni agricole.
D’altra parte, anche dall’intesa tra Parlamento e Consiglio risulta che oltre il 50% del nuovo bilancio Ue per il periodo 2021-2027 (di cui 258 miliardi per Pac e misure di mercato e 77 miliardi destinati ai Psr) andrà a sostenere proprio la modernizzazione, grazie alle politiche in materia di ricerca e innovazione; l’equità nelle transizioni climatiche e digitali; la formazione, la ripresa e la resilienza. Un ulteriore 30% del bilancio complessivo Ue, conclude la Cia, verrà investito nella lotta al climate change.
“Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l’emergenza Covid -19, il cibo ha dimostrato tutta la sua strategicità per difendere l’Europa dalle turbolenze provocate dalla pandemia che ha scatenato corse agli accaparramenti e guerre commerciali con tensioni e nuove povertà”, commenta il presidente Coldiretti Ettore Prandini. “Si tratta di un obiettivo che può essere raggiunto solo garantendo un budget adeguato a sostegno degli agricoltori per fare fronte alle nuove sfide ambientali e climatiche e non dipendere dall’estero per cibo e bevande”.

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